Dopo il 23 settembre, undici vittorie e tre pareggi: 36 punti messi insieme, tre più dell'Inter. Quel giorno, semplicemente, la Juventus non era ancora la Juventus: prese quattro reti (a due), venne battuta dal Sassuolo e sembrò che i fantasmi della stagione passata fossero pronti a ripresentarsi. Invece, appunto, come non detto: senza entusiasmare sempre sul piano del gioco, la squadra di Allegri ha ritrovato compattezza e fiducia, inanellato risultati positivi ed è diventata l'unica seria antagonista dell'Inter nella lotta scudetto. E stasera, allo Stadium, i bianconeri riceveranno proprio il Sassuolo per continuare a rimanere a un'incollatura dai nerazzurri: «La squadra è migliorata nella consapevolezza e nella crescita dei giocatori così il tecnico bianconero - ma dobbiamo andare avanti con i piedi di piombo. Il calcio vive di equilibri sottili, basta poco per scivolare. C'è grande entusiasmo in tutto l'ambiente, ma non bisogna che si trasformi in euforia perché questa ti porta poi a sbagliare».
La famosa calma allegriana, ecco. Senza badare ai numeri dell'Inter, che segna di più e il più delle volte gioca anche meglio: «Mancano tanti punti per qualificarci per la Champions. È inutile andare troppo in là con i conti. I nerazzurri sono costruiti per vincere lo scudetto, noi abbiamo iniziato un percorso diverso e non dobbiamo avere alcuna ossessione: ci stiamo divertendo e stiamo facendo bene, con grande coesione. Questa squadra ha un futuro importante per i prossimi cinque anni».
Merito dei suoi tanti giovani, ormai diventati protagonisti al punto che nessuno si ricorda più per esempio dell'assenza di Pogba e Fagioli. E se oggi Chiesa partirà dalla panchina per dare ancora spazio a Yildiz («possono coesistere, ma adesso è giusto mantenere l'equilibrio che abbiamo trovato»), nessuno penserà a uno scandalo, anzi.
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