Dalla gara contro l'Austria è uscito molto provato a causa dei continui richiami di Mancini: ebbene sì Ciro Immobile e il ct della Nazionale sembrano non vivere un buon momento, insieme.
Due gol in 4 partite di Euro 2020 non sono un bottino scarso. Un grande bomber come Harry Kane è ancora a zero o addirittura Kylian Mbappè ha concluso il torneo senza mai timbrare il cartellino. Non sono passati inosservati i continui richiami di Roberto Mancini durante il match contro l'Austria, prima di sostituirlo a pochi minuti dal termine dei 90 minuti regolamentari. L'attaccante biancoceleste ha lottato come al solito e l'incrocio dei pali colpito nel primo tempo grida ancora vendetta.
Probabilmente non è stata la sua miglior partita con la maglia azzurra, questo è chiaro, ma sabato sera è sembrato comunque il più vivo del tridente d'attacco. Berardi, ingabbiato da Alaba, non ha mai saltato l'uomo, creando la superiorità numerica come aveva fatto contro la Turchia e la Svizzera, mentre Insigne ha sempre fatto la scelta sbagliata quando Ciro si offriva nello spazio. Nel momento chiave di questo Europei 2020, qualcosa sembra ormai emergere dentro al centravanti azzurro. La sensazione, possiamo dire così, è che tra lui e il ct, oltre la stima reciproca e l’affetto, in questo momento qualcosa non funzioni. Immobile soffre i continui richiami che Mancini gli riserva, sostituzioni comprese. Agli occhi del ct sembra sempre che gli manchi qualcosa. Emblematica la discussione a Wembley dopo un'occasione non sfruttata da Immobile, su lancio di Berardi.
D'altronde molti analisti hanno spesso sottolineato come il suo score con gli azzurri non sia all'altezza di quello con la Lazio. Qui però la disamina diventa tattica. È evidente come in questi anni Simone Inzaghi abbia costruito un gioco per esaltare le caratteristiche dell'attaccante di Torre Annunziata, raccogliendone i frutti in termini di prestazioni e di gol. Diverso invece il contesto tattico in Nazionale e se un neo si può trovare nel gioco azzurro di questi anni è proprio l'assenza del lancio in profondità per sfruttare una delle caratteristiche migliori del laziale. Il rendimento di Immobile è strettamente legato alla forma della squadra e alla vena dei suoi compagni di reparto, sembra quanto mai evidente.
Proprio per questo quando Mancini lo ha richiamato in panchina, Ciro è uscito dal campo sconsolato e provato dai continui richiami dell'allenatore. Intanto insegue la presenza numero 50 con la Nazionale, è a quota 15 reti e con tutta probabilità guiderà l'attacco anche contro il Belgio.
Un gol potrebbe sgomberargli la testa da qualsiasi pensiero negativo, sarà necessario farsi scivolare addosso tutto quello che proviene dall'esterno. Per continuare ad inseguire il sogno europeo, l'Italia ha bisogno del miglior Immobile, questo è poco ma sicuro.Segui già la nuova pagina Sport de ilGiornale.it?
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