Covid, salta la Parigi-Roubaix. Il Giro: "Preoccupati pure noi"

La classica del pavé si era fermata solo per le guerre. A Brindisi vince ancora Demare, terzo trionfo di tappa

Covid, salta la Parigi-Roubaix. Il Giro: "Preoccupati pure noi"

Si parla sempre più in francese e di Francia al Giro d'Italia. Ancora una volta, ancora lui: Arnaud Demare, che si porta a casa anche la 7° tappa, 143 km da Matera a Brindisi. Per il campione di Francia è la terza vittoria in questo Giro (quarta in carriera nella corsa rosa), la seconda consecutiva dopo l'imperioso sprint di Matera.

Solo Sagan prova a tenere la sua ruota, ma Demare è troppo per tutti, anche per il tre volte campione del mondo che colleziona il suo 31° secondo posto nei Grandi Giri. Il transalpino ha anche la soddisfazione di scrivere un altro pezzettino di storia al Giro: ieri si è corso alla media di 51,234 km/h: la tappa in linea più veloce nella storia della corsa rosa, battendo il record della San Vito di Cadore-Vedelago del 2012 (49,429 km/h).

Si parla sempre francese e di Francia al Giro d'Italia. Si parla della Parigi-Roubaix, la Regina delle Classiche, la corsa più folle e anacronistica del panorama ciclistico mondiale che non si farà. Le autorità francesi, vista l'emergenza igienico-sanitaria in cui versa il Paese, hanno deciso di annullare la corsa. La classica del pavé salterà per l'ottava volta nella storia della Roubaix iniziata nel 1896 con la vittoria del tedesco Fischer; solo la guerra era riuscita a sospendere questa corsa. Infatti guardando l'albo d'oro mancano solo le edizioni tra il 1915 e 1918 e poi quelle tra il 1940 e 1942.

«Non posso che essere dispiaciuto, perdiamo una delle classiche più importanti del mondo ha detto Mauro Vegni, direttore del Giro d'Italia - una icona del nostro sport al pari della Sanremo». Nessun problema, invece, per le classiche belghe: confermate al momento la Gand-Wevelgem di domenica 11 e il Giro delle Fiandre di domenica 18 ottobre.

Ma anche sul Giro i dubbi non si diradano. «Siamo tutti molto attenti e rigorosi, nel rispetto di tutte le regole Covid e le bolle ha spiegato sempre Vegni - ma è chiaro che anche per noi la situazione sta diventando sempre più complicata. I contagi aumentano e le condizioni meteo per l'ultima settimana (Colle delle Finestre, Izoard e Stelvio, ndr) sono davvero un'incognita. Dobbiamo solo continuare a tenere alta l'attenzione e vivere giorno dopo giorno».

La tappa, anche ieri, vive della solita fuga, questa volta con De Gendt, Cerny, Pellaud e Frapporti che guadagnano un discreto margine. Tappa segnata dal vento, che spezza il gruppo in tre tronconi, mentre i fuggitivi vengono raggiunti dal gruppo di testa vanno in difficoltà Fuglsang, Majka, Simon Yates, Pozzovivo, Pello Bilbao e la maglia bianca Vanhoucke che perdono terreno rispetto al primo gruppo, tirato dagli uomini della maglia rosa Joao Almeida.

Mai in difficoltà il nostro Vincenzo Nibali, sempre attento e ben protetto da Jacopo Mosca.

Oggi tappa numero 8: 200 km da Giovinazzo a Vieste, ancora una frazione per velocisti dopo la salita du Monte Sant'Angelo. Non è escluso che si parli ancora francese...

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