CR7 in ambulanza, la Juve nella bolla

A Torino il campione portoghese arriva con un volo privato: quarantena di dieci giorni, in Portogallo era di 14

CR7 in ambulanza, la Juve nella bolla

Ronaldo a Torino, la Juve di nuovo nella bolla. La sintesi del mercoledì juventino è tutta qui: CR7 ha deciso di trascorrere la quarantena nella sua villa torinese, mentre la sopraggiunta positività di McKennie ha rispedito tutto il gruppo squadra in isolamento fiduciario.

CR7, innanzi tutto. Il quale, utilizzando un'avioambulanza, è decollato da Lisbona alle 13,35 per atterrare a Caselle appena dopo le 16. Lì, al varco 3, ha trovato ad attenderlo un'ambulanza privata che lo ha poi trasportato nella sua residenza ai piedi della collina torinese. Va detto che, nella sua veste di superuomo a volte refrattario al rispetto delle regole, stavolta il portoghese non ha violato alcuna norma: l'Asl di Torino è stata tempestivamente informata e la legge in questo caso prevede che il trasferimento avvenga attraverso un volo sanitario denunciato all'Usmaf, l'Ufficio di Sanità marittima, aerea e di frontiera. In pratica l'attaccante bianconero, al quale in patria non sono state risparmiate critiche, ha replicato quanto accaduto pochi giorni fa agli azzurrini dell'Under 21 trovati positivi in Islanda: volo dedicato e, una volta atterrato, l'obbligo di salire su un mezzo sanitario e di essere condotto nel luogo di quarantena dove dovrà rimanere per dieci giorni in attesa di negativizzarsi. Tra un tampone e l'altro, se rimanesse asintomatico, troverà certamente il modo di allenarsi per farsi trovare pronto appena possibile: impossibile possa esserlo sabato sera per Crotone-Juve e martedì per l'esordio stagionale in Champions sul campo della Dinamo Kiev, improbabile possa farcela per il match casalingo contro il Verona di domenica 25. Quanto alla partita contro il Barcellona del 28 ottobre, Ronaldo potrà scendere in campo se la sua negatività sarà stata accertata sette giorni prima: altrimenti, nulla da fare. Con buona pace della sorella Katia Aveiro, secondo cui stiamo assistendo alla «più grande frode che abbia mai visto».

Nel frattempo, i suoi compagni sono di nuovo finiti nella bolla del JHotel a causa della positività di McKennie riscontrata a metà pomeriggio: «Questa procedura permetterà a tutti i soggetti negativi ai controlli di svolgere la regolare attività di allenamento e di partita, ma non consentirà contatti con l'esterno del gruppo la formula ormai mandata a memoria - La società è in costante contatto con le autorità sanitarie competenti». Durante la pausa per le nazionali McKennie era rimasto in Italia e, dopo avere lavorato insieme ai compagni rimasti alla Continassa, aveva appena goduto dei tre giorni di riposo concessi da Pirlo: va da sé che anche lo statunitense sarà assente almeno per i prossimi dieci giorni. E che la squadra, dopo avere terminato un primo isolamento fiduciario lo scorso 7 ottobre in seguito alla positività riscontrata a due membri dello staff, dovrà di nuovo estraniarsi dal mondo circostante.

Come del resto sta accadendo anche all'Under 23, isolata da due giorni a causa della positività del tecnico Zauli, cui si sono aggiunte ieri altre due positività.

E in serata scoppia il caso Parma: quattro giocatori positivi (uno leggermente sintomatico e gli altri tre asintomatici) e squadra in isolamento. Il campionato ad osatcoli è appena cominciato.

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