CR7-Gigio, alta tensione. Una sfida nella sfida tra Champions e futuro

Juve e Milan, chi perde il treno europeo rischia l'addio ai gioielli. Mendes e Raiola alla finestra

CR7-Gigio, alta tensione. Una sfida nella sfida tra Champions e futuro

Ronaldo di qua, Donnarumma di là. In mezzo, la qualificazione alla prossima Champions League e, con essa, il prossimo futuro dei due giocatori. Perché è chiaro che l'esito del match di domenica sera determinerà anche il palcoscenico su cui entrambi si esibiranno di qui a qualche mese: impensabile infatti che CR7 possa restare a Torino nel caso in cui la Juve dovesse fallire l'accesso tra le prime quattro, così come viene difficile immaginare che Raiola si rassegni a vedere il suo assistito non partecipare per almeno un'altra stagione alla manifestazione europea più importante. Sarà insomma uno Juventus-Milan per nulla banale: andrà anzi in scena un thriller dai mille risvolti, con contraccolpi economici che avranno un peso enorme sulle prossime scelte delle due società.

È poi anche chiaro che qualunque tipo di scenario futuro andrà vidimato nelle settimane a venire. Il Ronaldo confuso e sconclusionato visto nei primi 83' minuti di Udine aveva del resto fatto pensare a un suo addio ormai certo: poi le cose sono cambiate e adesso chissà. La sua situazione è peraltro nota: contratto in scadenza nel 2022, il suo agente Mendes che ha già bussato alle porte di Real Madrid e Psg senza ricevere chissà quali manifestazioni di interesse, United e Sporting Lisbona alla finestra. Proprio la squadra portoghese, quella da cui il fenomeno di Funchal ha spiccato il volo, pare essere adesso la pista più percorribile, da capire se nell'estate alle porte oppure a partire dal 2022. Di sicuro, il ritorno di CR7 alla casa madre avrebbe un che di romantico e, se avvenisse in tempi brevi, gli permetterebbe anche di avere la certezza di partecipare alla Champions 2021/22: a quattro giornate dal termine del campionato, i biancoverdi guidano infatti la classifica con sei punti di margine sul Porto e dieci sul Benfica, al momento primo escluso. Non vincendo il titolo dal lontanissimo 2002, gli uomini di Ruben Amorim festeggerebbero così nel migliore dei modi il loro 19º titolo nazionale, riportando in patria il figliol prodigo nonché eroe in carne e ossa. Nulla è comunque scontato pure perché va considerato che, per non andare incontro a una minusvalenza, la Juve dovrebbe incassare poco meno di 30 milioni: non proprio bruscolini, ecco.

Quanto a Donnarumma, scadrà il prossimo giugno e il timore dei tifosi del Milan alcuni dei quali sono andati in evidente corto circuito nei giorni scorsi intimandogli di non scendere in campo allo Stadium se nel frattempo non avesse firmato - è che dietro

il suo tentennare per il rinnovo ci sia proprio la Juventus: il match di domenica sera ne metterà una volta di più alla prova sangue freddo e autocontrollo, ché sulle doti tecniche non è lecito avere dubbi ormai da anni.

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