Crippa & Riva, la premiata coppia. Dosso-Tecuceanu, bronzi pesanti

Prima la doppietta degli azzurri nella mezza maratona e l'oro a squadre. Poi i podi nei 100 e 800. Semifinale 200, bene Tortu

Crippa & Riva, la premiata coppia. Dosso-Tecuceanu, bronzi pesanti
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L'Italia non si toglie la felicità di Dosso. Come il cognome di Zaynab, la velocista di origini ivoriane che sprigiona tutti i suoi cavalli e si prende in 1103 dietro la britannica Asher-Smith (1099) e la polacca Svoboda (1103) la medaglia di bronzo (per 4 millesimi!) agli Europei di atletica riportando il nostro Paese sul podio in questa specialità 22 anni dopo Manuela Levorato, che fu bronzo a Monaco 2002, e diventando così la seconda azzurra a riuscirci.

Prima di lei, una ventina di minuti prima, Catalin Tecuceanu agguanta in 1'4540 un'altra medaglia di bronzo negli 800 metri alle spalle del francese Tual e dello spagnolo Attaoui. Il 24enne mezzofondista nato in Romania ma cresciuto in Italia regala un'altra gioia a Gianni Ghidini, ex coach di Andrea Benvenuti, che era stato oro europeo - sempre sugli 800 - trent'anni fa a Helsinki. L'azzurro, che non riesce ad avvicinare lo storico record italiano di Marcello Fiasconaro (1'437, che nel 1973 fu anche primato del mondo) come si augurava alla vigilia, trova la prima gemma della carriera dopo aver sfiorato il podio (era stato 4°) ai Mondiali in sala di Glasgow. «Il record italiano sono sicuro che arriverà. Ci proviamo quest'anno», rilancia Catalin. Glasgow dove proprio Zaynab si era presa nei 60 metri il bronzo, prima medaglia indoor di sempre nello sprint al femminile. In semifinale Za, ragazza di origine ivoriana, era entrata in finale con un primato italiano: 11.01 (+2.0), un centesimo meglio dell'11.02 di Savona. Anche lei è allenata da Giorgio Frinolli, coach del campione d'Europa nei 110 ostacoli Lorenzo Simonelli. Curiosamente, il papà di Giorgio, Roberto, era già stato sul gradino più alto del podio nei 400 ostacoli a Budapest 1966.

E oggi ancora grosse chance di podi. C'è infatti tanta Italia anche nelle finali di questa sera. Torna a brillare Filippo Tortu, ieri splendido in semifinale (20.14 senza forzare) dei 200 lui che non era al via dei 100 in cui l'Italia ha conquistato una storica doppietta con Jacobs e Ali. Il velocista brianzolo difenderà stasera il bronzo di due anni fa: «I 200 sono la gara su cui ho puntato quasi tutto. E punto tantissimo su questi Europei, con le Olimpiadi ti trovi quasi a scegliere». Filippo ieri ha fatto le prove nella stessa curva in cui «Livio Berruti ha vinto le Olimpiadi, spero di omaggiarlo» aveva detto alla vigilia. Con lui in finale ci sarà anche l'altro olimpionico di staffetta, Fausto Desalu (20.39). E che dire del 21enne milanese Luca Sito, che si allena nella Giussano dei Tortu, fantastico nei 400 metri: corre in 44.75 (2° crono di ingresso alla finale) e migliora di due centesimi il primato nazionale di Davide Re (2019).

«Fare il record italiano qui all'Olimpico è incredibile. Ci sono bambini che mi chiedono foto e autografi, una sensazione di appagamento magnifica». Infine, dopo il bronzo di due anni fa, anche Sara Fantini cerca l'acuto nel lancio del martello.

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