Crisi Ucraina, Shevchenko scende in campo: "Insieme vinceremo..."

L'ex campione del Milan ha pubblicato un messaggio sui social a sostegno del suo paese, l'Ucraina: "Amiamo la libertà, sono orgoglioso della mia gente"

Crisi Ucraina, Shevchenko scende in campo: "Insieme vinceremo..."

"Oggi è un momento difficile per tutti noi. Ma dobbiamo unirci. Insieme vinceremo! Gloria all'Ucraina!". Andriy Shevchenko, scende in campo per il suo Paese in questo momento complicato, con il timore di una imminente invasione russa, e sui social posta un messaggio di orgoglio nazionale.

La crisi tra Ucraina e Russia è sempre più un pensiero fisso anche per tutto il mondo sportivo. L'ex stella del Milan ha preso posizione con un post sui social, mettendo in chiaro quale la sua posizione su una vicenda, che sta tenendo con il fiato sospeso l'opinione pubblica mondiale. "Sono sempre stato orgoglioso della mia gente e del mio paese. Abbiamo attraversato molti momenti difficili e negli ultimi trent’anni ci siamo formati come nazione. Una nazione di cittadini sinceri, laboriosi e amanti della libertà. Questa è la nostra risorsa più importante. Oggi è un momento difficile per tutti noi. Ma dobbiamo unirci!Insieme vinceremo!" recita il suo messaggio con l'immagine dei confini dell'Ucraina con la bandiera nazionale.

Reduce dalla disastrosa avventura sulla panchina del Genoa dove è durato poco più di due mesi, l'ex campione rossonero è stato c.t. dell’Ucraina dal 2016 fino ai quarti di finale a Euro 2020 (il miglior risultato di sempre). Durante questo periodo Shevchenko era spesso criticato dai tifosi. L'allievo del colonello Valeri Lobanovski parla fluentemente il russo e parla con difficoltà l’ucraino perché negli anni 70/80 tale lingua era vietata, in ossequio alla normativa sovietica. Pertanto non è mai stata utilizzata dall'ex attaccante che infatti, nelle conferenze stampa, si esprime sempre in inglese o in russo.

Anche Mauro Tassotti, il secondo di Sheva quando era ct dell'Ucraina, interpellato dall’AdnKronos ha osservato che"una guerra purtroppo si ripercuote soprattutto sulla popolazione, il calcio è il problema minore". Ripensa alla sua esperienza in quel Paese: "Quando sono stato in Ucraina queste tensioni non si avvertivano. I giocatori sembrava quasi che fossero abituati da tanti anni. Adesso probabilmente si è in un momento diverso ma la guerra lì esiste dal 2014.

Lo Shakhtar Donetsk è dovuto venire via dalla sua città e dal 2014 gioca un po' in giro per il Paese, ora si è spostato a Kiev, ma prima giocava a Kharkiv nel Donbass, nella zona più pericolosa".

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