De Stefano: "Partenze e arrivi, troppa gente vicina"

La Signora Rai del Giro lancia l'allarme. E con un trucco elettronico "teletrasporta" i ciclisti

De Stefano: "Partenze e arrivi, troppa gente vicina"

Per un anno è scomparsa, ora spera che non si dissolva anche il Giro d'Italia. «Il pericolo c'è, ed è sotto gli occhi di tutti, la questione è molto più delicata di quanto si pensi. Troppa gente in partenza, troppa all'arrivo: a Brindisi la situazione era folle, ci vuole più senso di responsabilità da parte di tutti».

Sparita dalla circolazione, Alessandra De Stefano si ripresenta. Sparita in particolare dal Processo alla Tappa, poi eccola ricomparire dopo un anno come per magia e, già che c'è, questa volta è lei a far qualcosa di eccezionale, tra cronaca e illusionismo. Alessandra De Stefano, la signora del Giro, inviata Rai dal 2000 con più di 40 Grandi Giri in valigia, di cui 21 a tinte rosa e oggi vice direttore con delega web e rubriche, fa comparire corridori in studio che non ci sono. È la mandrakata voluta da Alessandra De Stefano.

Il Giro risale lento la Penisola, con mille incognite e timori di carattere sanitario-meteorologico. «Non sarà facile salire su vette come quelle dello Stelvio o del Colle dell'Agnello, così come dell'Izoard», dice. E come ogni mago che si rispetti prova a illudere, magari illudendosi. «Io ci spero, vorrei che si arrivi a Milano, ma il caso della positività di Simon Yates ci getta nello sconforto».

In magia c'è la promessa, la sorpresa e il prestigio. La promessa a Maga Ale presenta qualcosa di conosciuto e di ordinario: il Processo alla tappa. Per la svolta la Maga Ale prende l'ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario. Ma calma, Maga Ale non ha ancora finito, manca la sorpresa: è il prestigio. Ed ecco che nel suo studio tappa del Processo, con Daniele Bennati e Stefano Garzelli a debita distanza, sfilano anche Nibali e Sagan, Viviani e Pozzovivo. Loro sul palco non ci sono, sono solo una illusione. Una sorta di teletrasporto voluto da Maga Ale e Alessandro Fabretti, e reso possibile dal genio della lampada, Davide Meda, responsabile del settore realtà aumentata di casa Rai. «Avevamo un problema: come portare i corridori sul palco loro che devono rispettare la bolla spiega Maga Ale -. Io e Alessandro (Fabretti, ndr) ci siamo messi lì a pensare e ci è venuta questa idea che Davide Meda ha reso possibile. È un green screen, esattamente come già avviene per le previsioni del tempo dove l'esperto di meteorologia parla davanti ad uno schermo verde sul quale vengono proiettate le immagini dell'Italia e delle perturbazioni. La stessa cosa viene fatta qui al Processo: Nibali è in zona motorhome, la sua immagine viene proiettata qui accanto a me, dove c'è appunto uno green screen».

Maga Ale spera nell'ultima magia: la più grande.

Continuare a raccontare questo fantastico Giro che rischia di scomparire. «Dobbiamo sperare in un effetto di illusionismo senza farci illusioni dice lei -: puntiamo sull'effetto sorpresa». Promessa, sorpresa, prestigio.

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