Ma c'è un terzo incomodo

Dea, cinquina da scudetto. Nervi tesi nel club. Percassi: "Gasp vuol andar via? Ce ne faremo ragione". Lookman, due gol e tecnico ignorato

Ma c'è un terzo incomodo
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Al termine di una settimana di veleni e polemiche l'Atalanta ritrova la vittoria e torna in corsa per il sogno scudetto. Il successo di Empoli permette, infatti, ai bergamaschi di balzare a sole tre lunghezze dalla vetta occupata ora dall'Inter. Con dodici giornate ancora da giocare e lo scontro diretto in casa contro la squadra di Inzaghi i sogni di gloria in casa nerazzurra sono leciti. A maggior ragione dopo la prestazione di ieri in cui si sono rivisti lampi da vera Atalanta.

Pronti-via e la Dea parte subito forte: dopo cento secondi Bellanova è impreciso sull'assist di Lookman; mentre poco dopo Silvestri deve fare gli straordinari per fermare Zappacosta e Djimsiti. L'equilibrio nel punteggio dura poco e si spezza al minuto ventisette, quando un lob vellutato di Zappacosta, grazie alla deviazione di Gyasi, beffa imparabilmente Silvestri. Il vantaggio atalantino stappa la gara e dà inizio al monologo di marca nerazzurra. Al trentatreesimo arriva il raddoppio bergamasco: l'ispiratissimo Lookman innesca Djimsiti che fa da torre per l'accorrente Retegui, con l'italo-argentino a depositare in rete il 2-0 salendo a quota ventuno centri in campionato. Neanche il tempo di festeggiare che la Dea cala il tris: assolo di Lookman che sguscia via a Goglichidze e dribbla Silvestri in uscita per segnare così a porta vuota.

Nella ripresa il copione non cambia: ancora il nigeriano sale in cattedra e realizza la doppietta personale, raggiungendo quota 12 centri in campionato. Una prestazione sontuosa quella di Lookman che zittisce le polemiche dei giorni scorsi alla sua maniera. Da campione e a suon di grandi giocate, anche se al momento del cambio ha ignorato Gasp; mentre a fine partita ha preferito non commentare la situazione creatasi col tecnico. Zappacosta dalla distanza fissa il punteggio sul 5-0 finale. Nel pre partita del Castellani aveva, invece, tenuto banco il futuro del tecnico nerazzurro dopo che il Ceo Luca Percassi aveva detto: «Se Gasperini non vorrà rinnovare, ce ne faremo una ragione».

Parole e vicenda verso le quali il condottiero di Grugliasco, a caldo, in tv, ha preferito non soffermarsi. Adesso la concentrazione è tutta sull'obiettivo tricolore. Per il resto ci sarà tempo a fine maggio. Con Juve e Roma spettatrici interessate al futuro di Gasp. Ma questa è un'altra storia

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