Il dg Barone tenuto in vita con il supporto delle macchine

La vita di Joe Barone resta appesa ad un filo, anzi ad una macchina del San Raffaele di Milano

Il dg Barone tenuto in vita con il supporto delle macchine
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La vita di Joe Barone resta appesa ad un filo, anzi ad una macchina del San Raffaele di Milano. Le condizioni restano gravi, ma stazionarie e questo è l'altro filo, quello della speranza al quale ci si deve aggrappare. La notte tra domenica e lunedì non ha segnalato miglioramenti, ma neppure peggioramenti. Ieri mattina, alle 12, la Fiorentina ha diramato una seconda nota dopo quella di domenica: «Il direttore generale Barone rimane ricoverato presso la terapia intensiva cardio-chirurgica dell'ospedale San Raffaele di Milano in condizioni cliniche critiche in conseguenza di un arresto cardiaco extra ospedaliero. Le funzioni vitali sono sostenute da tecniche di supporto meccanico artificiale. Ogni previsione prognostica è attualmente fuori luogo». In calce al comunicato poi i ringraziamenti della famiglia di Barone e Commisso al San Raffaele e all'equipe del professor Zangrillo.

Come spiegato «ogni previsione è fuori luogo», significa che serviranno ancora 48 ore minimo per provare a diminuire l'apporto del macchinario al fine di verificare le reazioni del paziente. Se poi gli impulsi fossero positivi, in una seconda fase si passerebbe a controllare le eventuali incidenze sul sistema cerebrale. Insomma, c'è una montagna da scalare, ma la fiducia non manca. Al San Raffaele ci sono i quattro figli di Barone e la moglie Camilla.

Oltre ad addetti lavori del calcio, come i procuratori Alessandro Moggi e Davide Lippi, che si sono alternati nelle visite in ospedale.

Sembrava dovesse arrivare a Milano il presidente Commisso, ma per adesso non se ne parla. Tutto congelato ai prossimi aggiornamenti sul quadro clinico di Joe Barone. Firenze è in apnea e aspetta solo belle notizie.

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