Ecco gli UsOpen e ci siarriva come al solito con il fiatone. Lo dice pure Djokovic, che torna a New York dopo un anno di stop per le note (sue) vicende Covid nello Slam che gli ha causato può dolori che gioie, soprattutto nel 2021 quando perse in finale con Medvedev a un passo dal Grande Slam: «In effetti è quello in cui sono andato peggio, ma si arriva qui dopo 8 mesi intensi di tornei e forse è per questo che è il torneo con più vincitori diversi».
E la conferma che il tennis sia un frullatore, arriva dal ritiro definitivo dello svedese Mikael Ymer a soli 24 anni, dopo una squalifica di 18 mesi per doping per aver saltato tre controlli in una anno: «Una decisione ingiusta, anche perché in uno degli episodi contestati ero stato assolto da una giuria indipendente: in quel caso ero solo in un hotel diverso da quello che avevano indicato gli organizzatori e a 3 minuti di strada, ma gli ispettori non sono voluti venire. Il problema è che siamo sempre in giro, si gioca troppo e seguire le regole è diventato impossibile».
Parole su cui meditare, mentre la curiosità è vedere se davvero in America ci sarà la rivincita tra Novak e Alcaraz. Il serbo ha un'autostrada nel tabellone, il numero uno del mondo si potrebbe trovare nei quarti Sinner, che guida la truppa dei 12 azzurri (7 uomini e 5 donne): possibile il derby con Sonego al secondo turno.
E per l'Italia c'è una novità: dopo tanti anni uno Slam torna in Tv in chiaro - e per 5 anni - grazie a Supertennis (canale 64 sul digitale terrestre e 212 su Sky) che sulle smart Tv darà la possibilità di avere a disposizione altre 3 campi oltre quello principale.Oggi (dalle 17), uomini: Travaglia-Paul, Cecchinato-Safiullin, Musetti-Droguet. Donne: Paolini-Ostapenko, Cocciaretto-Juvan.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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