Quando suona il telefono, in attesa che mi risponda, il pensiero va a quel servizio che molti anni fa il Guerin Sportivo gli dedicò alla fine degli anni Ottanta. Come si era formato, quali erano i suoi sogni e i suoi progetti, le foto e il quadernino che il piccolo Roberto utilizzava per annotare i propri appunti di calcio. Che per lui, anche se era solo un bambino, era già una roba seria. Dopo tanti anni e tantissimi successi, prima da giocatore poi da allenatore, oggi Roberto Donadoni guida un club del campionato cinese, lo Schenzhen, che quest’anno milita nella League One, la Serie B cinese.
Come sta andando l’esperienza in Cina?
Sono tornato giusto oggi. Arrivo da un incontro con il nuovo general manager della mia squadra, lo Shenzhen. Nei prossimi giorni ci rivedremo. L’obiettivo è gettare le basi per un pronto ritorno nella massima serie, la Super League. Abbiamo la possibilità di cambiare solo 5 giocatori cinesi. Come stranieri, ne possiamo avere 4 ma solo due in campo
Che tipo di calcio è?
Nella massima serie ci sono 4-5 squadra di buon livello, con ottimi stranieri, come Hulk, Oscar che sono forti e hanno ancora anni davanti. Un altro è El Shaarawy. In generale il livello è inferiore quello italiano, perché gli aspetti tecnico-tattici sono meno conosciuti rispetto a noi. Però ci sono numeri impressionanti da un punto di vista umano e il calcio sta avanzando di anno in anno.
Veniamo al campionato italiano. Come vede la lotta al vertice?
Direi che la lotta per lo scudetto è tra Juventus e Inter, ma anche la Lazio sta facendo benissimo. E che dire dell’Atalanta, che nelle ultime due partite ha segnato dieci gol.
Che succede al Milan?
Si sta trascinando in una situazione particolare, non solo a livello tecnico. Dal livello societario a scendere non si riesce a trovare stabilità. È evidente che qualcosa non va. Forse, vista la situazione, i valori tecnici attuali sono inferiori a quelli delle altre squadre.
Ibrahimovic può dare la scossa?
Tutti abbiamo ancora negli occhi Ibra quando era in Italia o quello delle grandi squadre in cui ha giocato subito dopo. L’età non è più quella di una volta ma certi numeri il giocatore sicuramente li ha ancora oggi. Prendendolo il Milan è andato contro la sua filosofia di puntare sui giovani, ma a volte qualche chioccia ci vuole in campo per far maturare i giovani.
Qual è, invece, la maggiore sorpresa di quest’anno?
Ci sono diverse squadre. Penso alla Lazio e all’Atalanta, che però non sono sorprese. Direi che vanno bene anche il Verona, il Bologna e il Cagliari.
Mister Donadoni, le piacerebbe tornare in Serie A?
Adesso ho tutta l’intenzione di portare avanti il discorso con il mio club, tornando in Super League (Serie A). Ma non escludo la possibilità di tornare ad allenare in Italia. O anche in un altro campionato straniero.
Qual è il campionato in Europa che le piace di più?
Quello inglese. Mi piace il modo di interpretare le partite, l’atteggiamento coinvolgente, lo spirito battagliero, le poche proteste in campo...
Europei 2020, come saranno?
Molto dipenderà da come si arriverà in fondo ai vari campionati. Ma devo dire che la formula itinerante di quest’anno può condizionare le squadre che giocheranno praticamente in casa. Sono molto curioso di vedere questo torneo. L’Italia se la può giocare.
Come passa il tempo libero in Cina?
Molto con il mio staff (sei persone, ndr). Direi che cerchiamo di non cambiare molto le abitudini rispetto all’Italia. Nel complesso faccio un po’ più vita da solitario, ma grazie a questo posso concentrarmi molto sul campo, con un orario più continuato.
La sua famiglia l’ha seguita?
No, è rimasta in Italia, anche perché mia figlia ha iniziato la scuola da poco… faccio il pendolare, tra Cina e Italia.
Ha problemi con il cibo in Cina?
Si trova più o meno tutto il cibo che c’è da noi, anche se non è proprio uguale a come siamo abituati noi. Anche il cibo locale, però, è molto interessante.
Tipo?
Direi che il riso, che si può mangiare in mille modi diversi.
Champions, sarà l’anno della Juve?
Anche l’anno scorso è arrivata a buon punto. Questa volta potrebbe farcela, anche se per me il favorito è il Liverpool.
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