Dopo settimane di veleni, accuse e controaccuse, la telenovela Milan-Donnarumma si è chiusa con il lieto fine. Il portiere classe 1999 ha firmato il rinnovo del contratto con la società rossonera. Le cifre? Gigio guadagnerà di qui al 2021 sei milioni di euro l'anno. L'accordo è stato concluso a casa Milan alla presenza di Gigio e Antonio Donnarumma, papà Alfonso e l'agente Enzo Raiola. Oltre al rinnovo di Gigio ha firmato anche il fratello Antonio, che gli farà da secondo.
Sembrava una telenovela infinita. Il bacio della maglia, il fallimento della trattativa per prolungare il contratto e la pioggia di dollari finti cascata sulla testa di Gigio durante una partita degli Europei Under-21. Poi la riappacificazione, arrivata quasi fuori tempo massimo, quando ormai sembrava praticamente impossibile ricucire il rapporto.
Fino alla tregua armata raggiunta oggi a Casa Milan. Le strade dei rossoneri e di Gigio non si separano, anche se adesso bisognerà valutare i possibili strascichi della vicenda sull'umore dei tifosi milanisti, apparso nero dopo il can-can delle dichiarazioni rilasciate da Mino Raiola nella famosa conferenza stampa di Montecarlo e dalle uscite social di Gigio.
Domani si saprà qualcosa di più sulla reazione dei tifosi, dato che a Casa Milan ci sarà il "rito" della firma" e il saluto ai supporter rossoneri.
Insomma, il nuovo matrimonio tra il Milan e Donnarumma pare legato a un reciproco interesse. Da un lato la possibilità per Gigio di acciuffare una probabile Champions League (dopo la raffica di acquisti firmati Fassone&Mirabelli), dall'altro l'inserimento di una clausola da 70 mln di euro che tutela il Milan dall'ipotesi di perderlo a parametro zero.
Intanto, su tutta la vicenda, è arrivato il parere autorevole di uno dei più grandi portieri della storia del calcio italiano: Dino Zoff. "La vicenda Donnarumma? Sono state fatte cose poco simpatiche.
Ora tutta la gente si meraviglia dei soldi e del contratto ma nessuno deve fare la morale a Donnarumma, perché è il mercato che fa i prezzi". E ancora: "Certamente il suo procuratore non doveva metterlo alla berlina in questo modo, soprattutto vista l'età del ragazzo", ha spiegato il portiere campione del mondo del 1982 ai microfoni di Mediaset.
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