Armand Duplantis, il detentore del primato mondiale del salto con l'asta, ha sempre detto di essere molto legato alla sua famiglia. Ha ribadito che sua mamma Helena, ex eptatleta e pallavolista nonché sua allenatrice, è fondamentale, anzi speciale. Non solo per la crescita. Stavolta, infatti, si è superata. Al punto tale che qualche giorno fa si è messa al volante in direzione Montecarlo e ha girato l'Europa per permettere ad Armand di gareggiare ieri allo Stade Louis II. Dalla lontana Svezia, insieme alla sorella di Armand e a un sua amica, si è fatta un viaggio in macchina di venticinque ore per consegnare a suo figlio l'attrezzo del mestiere di casa Duplantis (anche papà Greg è un ex grande astista). Venticinque è anche il peso dell'asta, lunga più di cinque metri. Per rendervi l'idea di quanto il viaggio fosse complicato: portare l'asta in sicurezza da una località all'altra è tutt'altro che agevole, si pensi a quella volta in cui l'ex detentore del record del mondo, Don Bragg, fu quasi fulminato perché la sua asta aveva toccato una linea elettrica mentre cercava di salire a bordo di un treno. E allora meglio viaggiare in aereo. Ma in questo periodo di voli limitati, prendere l'aereo non è affatto facile. Per questo Duplantis, che aveva la sacca di aste personale in Svezia, non era riuscito a trovare qualcuno che potesse trasportarle nel Principato. E gareggiare con un altro attrezzo non sarebbe stata la stessa cosa.
«Ho tre angeli al mio fianco e non so cosa farei senza di loro», ha ammesso lo svedese, poi ieri vincitore del meeting con 6,00 metri (quarto l'azzurro Stecchi con 5,50 suo primato stagionale) nella specialità in cui lo scorso febbraio ha battuto il record del mondo solo tre mesi dopo aver compiuto 20 anni. Il suo salto di 6,17 a Torun, in Polonia, aveva migliorato il 6,16 del francese Renaud Lavillenie, il quale a sua volta aveva chiuso l'era dello Zar Sergey Bubka. E come il grande atleta ucraino, Duplantis ci ha preso gusto a salire di un centimetro alla volta. Siamo nell'era Duplantis, detto Mondo, il volto nuovo per il dopo Bolt, così come Evenepoel lo è per il ciclismo.
Ieri, sempre a Montecarlo, nulla da fare per Yeman Crippa, che andava a caccia del record italiano di Antibo dei 5000 metri siglato 30 anni fa. L'azzurro non ha finito la gara. Una gara che entra comunque nella storia grazie all'ugandese Cheptegei che fa il primato del mondo con 12'35''36. E continua a stupire Noah Lyles con il miglior tempo stagionale dei 200: 19''76 davanti al fratello Josephus.
Oggi, intanto, ferragosto di fuoco per la velocità azzurra: di scena la sfida Tortu-Jacobs sui cento metri.
A La Chaux-de-Fonds, in Svizzera, va in scena il primo testa a testa fuori dai confini italiani tra i due sprinter azzurri. Fin qui, miglior crono in stagione di Jacobs (1010, Trieste). Diretta su atletica.tv (batterie a partire dalle 13.50, finale in programma alle ore 15).
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