Se è stato un bluff, è venuto benissimo. In caso contrario, ad Allegri è scappata una frase che non avrebbe voluto pronunciare. Quasi a fine conferenza: «Ho due defezioni in attacco». Mandzukic e Dybala, certo. Che stasera potrebbero non scendere in campo, pur essendo stati entrambi regolarmente convocati. Alla vigilia però di un tour de force mica da ridere - sette partite in ventuno giorni non è proprio il caso di rischiare chissà cosa: vuoi perché la classifica continua a sorridere alla truppa bianconera, vuoi perché anche i sassi sanno che la Signora vorrà presentarsi al top alla doppia sfida contro il Barcellona. Lì la Joya dovrà esserci e possibilmente con una condizione vicina al top. Meglio temporeggiare adesso, insomma: perché, dopo avere abbandonato il campo durante la partita contro la Samp del 19 marzo a causa di un problema muscolare, «è stato con la sua nazionale e ha fatto pochi allenamenti». Azzardarne l'impiego dal primo minuto pare troppo, insomma.
Diverso invece il discorso legato a Mandzukic: l'infiammazione al ginocchio sinistro potrebbe non essere granché e il croato resta in corsa per una maglia, pur se alla fine dovrebbe accomodarsi anche lui in panchina. «Qualche giocatore comunque ce l'abbiamo, anche per presentare il solito modulo». Da destra a sinistra, quindi: Cuadrado che durante la pausa ha giocato due match interi con la sua Colombia, segnando anche un gol - Pjanic e Alex Sandro. Davanti a loro, ovviamente, Higuain. A secco da quattro partite e autore di un solo gol contro i suoi ex compagni, nell'andata della semifinale di coppa Italia - nelle ultime sette partite nonostante i 625' trascorsi sul prato. Un'astinenza che stride di fronte alle nove reti da lui realizzate nelle prime nove partite del 2017. «E' sereno, mica dobbiamo ancora valutare uno come lui», chiude il discorso Allegri.
E' comunque ovvio che il Pipita sarà al centro dell'attenzione, bersaglio di una mega pernacchia inziale ma pure consapevole di avere già segnato due volte ai suoi ex compagni: una in campionato e una, appunto, in coppa. «L'unico stimolo in più che dovremo avere sono i tre punti, perché da Napoli passa un pezzo di scudetto le parole del tecnico -. In Italia si vive sulla polemica, si trovano scuse, si dà la colpa agli altri. Io credo invece che bisognerebbe guardare più in casa propria che in quella di altri». Così vuole fare la Juve, almeno nella persona del suo tecnico. Sempre refrattario ad alzare i toni: «Servirà grande forza interiore: l'aspetto psicologico è fondamentale. Nulla ci dovrà scalfire. Dovremo essere molto bravi, sereni e belli come il sole». Tutto qua, insomma. Senza farsi prendere da ansie particolari: «Una gabbia per Callejon? Io sto preparando la gabbionata di matti che farò al mare con i miei amici, la prossima estate.
Il Napoli comunque non dà riferimenti e Callejon è micidiale nel giocare a nascondino in area».Occhio, insomma. Ma senza perdere il sonno. Perché poi, alla fine, parla la classifica. E lì, comunque vada stasera, la Juve guarderà ancora tutti dall'alto in basso. Con ottimo margine.
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