C'è un Conte che vede rossa, la zona, e sparge dpcm. Ce n'è un altro di Conte che vede rosso-nero e vuole solo la vetta. Diciamo che nel borsino dei Conte, al momento, Conte Antonio, professione allenatore, se la passa meglio di Conte Giuseppe, professione premier pro tempore. Già perché se dopo l'addio dell'Inter all'Europa il destino di entrambi i Conte pareva segnato, ora a traballare è rimasto l'avvocato del popolo mentre l'allenatore dell'Inter guarda avanti. E davanti ai nerazzurri ora c'è solo un Milan che nelle ultime settimane ha perso uomini chiave e sicurezze, dilapidando il tesoretto di punti di vantaggio. Un punto solo da recuperare, una partita sulla carta non complicatissima contro il neo promosso Spezia, mentre il Milan ha di fronte il più quotato Sassuolo. Nulla di scritto ma con questi elementi l'Inter può e vuole sognare un Natale in vetta.
Niente parole alla vigilia, Conte ha scelto il silenzio figlio degli impegni ravvicinati di queste settimane tra conferenze di vigilia e post partita. Ma le notizie dalla Pinetina sono comunque in chiaroscuro, anche senza gli strali del tecnico. Le buone nuove arrivano da Arturo Vidal, perfettamente recuperato dal problema muscolare e in campo dal primo minuto oggi a San Siro. Il fedelissimo contiano è ancora a caccia del primo gol stagionale ma soprattutto deve dimostrare di essere quel leader che serve ai nerazzurri. Con lui nel mezzo quantità e qualità con Brozovic e Barella. Niente da fare per Nainggolan e Sanchez, fuori per infortunio così come Pinamonti. E qui si apre un altro fronte. Se è vero che dietro Conte ha solo certezze, con il trio Skriniar, De Vrij e Bastoni che danno amplissime garanzie, davanti la coperta è cortissima. Un'alternativa vera a Lukaku e Lautaro Martinez infatti non esiste. E qui scende in campo Beppe Marotta che con il mercato di riparazione che si avvicina sta monitorando le occasioni disponibili per trovare un alternativa di livello là davanti, anche considerando però che l'Inter di fatto ha un solo vero obiettivo stagionale e quindi non serve una rosa pletorica. Anzi, quello che è a tutti gli effetti uno svantaggio, può diventare positivo in sede di mercato con Nainggolan ed Eriksen su tutti, pedine di lusso da poter sacrificare. Discorsi e parole in chiave futuro prossimo, quasi dietro l'angolo. Ma quel che conta per l'Inter adesso è dare continuità.
Cinque vittorie consecutive in campionato sono molto più di un segnale. Qualcosa è cambiato. La sindrome da pazza Inter è sempre dietro l'angolo ma guai per i nerazzurri fermarsi proprio ora. C'è un Conte che balla e traballa e ce n'è un altro che ha voglia di rivincita. E di vetta.
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