A furia di mostrarsi imperturbabile, deve essersi stufato anche lui. Così, alla vigilia di un Sassuolo-Juventus che vede la sua squadra fuori dalle prime quattro posizioni in classifica, Andrea Pirlo ha fatto la faccia cattiva. Per lo meno, ha usato parole più nette rispetto alle solite. Buttando lì anche un «siamo arrabbiati e incazzati. Non voglio vedere nella faccia dei giocatori rassegnazione: è l'ultima cosa che ci deve essere, perché siamo a un punto dal quarto posto e abbiamo il dovere di crederci fino alla fine. Siamo la Juventus: non dobbiamo essere rassegnati a questo tipo di classifica. Abbiamo tre gare importanti per raggiungere l'obiettivo: dobbiamo dare tutto per arrivare fino in fondo».
Avanti, allora. Non dando peso a «gossip e voci inventate», ovvero alla presunta lite tra Nedved e Paratici dopo il ko contro il Milan, e ricordando che nel calcio «può succedere di tutto: ho visto vincere campionati all'ultima giornata e Champions buttate via all'ultimo secondo. E io ho ne persa una essendo avanti 3-0. Serve positività, abbiamo ancora la possibilità di andare in Champions». Che a questo punto sia difficile lo sanno tutti, ma tanto vale provarci: a patto di crederci davvero e di «avere un fuoco che ti brucia dentro per cercare di raggiungere i risultati. Più grinta? Da sola non basta, per vincere le partite. In certe occasioni però devi avere la bava alla bocca per cercare di raggiungere l'obiettivo. In alcune occasioni l'abbiamo avuta e in altre è mancata: parlare solo di grinta però è ridicolo, era una cosa che si diceva cinquant'anni fa».
Detto questo, il linguaggio del corpo da mostrare oggi dovrà essere del tutto diverso da quello mostrato tante altre volte. Anche perché il Sassuolo, che in casa non perde da sette partite, sta finendo in crescendo e nelle ultime settimane ha conquistato 16 punti sui 18 disponibili: come lui, nessuno. Di contro, la Juve è in rottura prolungata e i suoi 69 punti attuali rappresentano il quarto peggior bottino dal 2004/05: averlo ottenuto con Ronaldo in squadra suona quasi blasfemo, ma tant'è.
Con Buffon, cui Pirlo regalerà la probabile ultima presenza in serie A, anche il portoghese oggi sarà al suo posto dopo che a inizio pomeriggio lo stesso Pirlo non si era detto certo di poterlo impiegare: CR7 farà coppia con Dybala e cercherà di timbrare il cartellino contro la squadra cui ha segnato il primo gol in serie A, nel settembre 2018. Dai sogni di allora all'atmosfera uggiosa di oggi in campo e fuori - pare passata un'eternità.
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