Ecco cosa c'è dietro lo scontro tra Lippi e Mancini

Due personalità forti che intrecciano la loro storia professionale con la Nazionale. Ecco le differenze nel carattere e nell'approccio al percorso azzurro

Marcello Lippi
Marcello Lippi

Nelle alte sfere del mondo del calcio si vocifera che ci potrebbero essere dei cambiamenti nella dirigenza delle squadre nazionali dove, come direttore tecnico, dovrebbe subentrare Marcello Lippi. Ci si domanda se tale cambiamento potrà portare dei miglioramenti, specie pensando ai rapporti tra Lippi e l’attuale tecnico della Nazionale Roberto Mancini. Vediamo le due personalità messe a confronto.

MARCELLO LIPPI I rapporti interpersonali vanno soggetti al suo umore per cui Lippi può provare facilmente simpatie e antipatie. Egli senza dubbio punta sempre all’obiettivo per ottenere rapidi risultati, motivato anche dall’aspetto economico e dall’ambizione (vedi iniziale del nome esageratamente grande), per cui non ama posizioni che possano diminuire la sua immagine. Preferisce manovrare (vedi riccio finale della lettera “i” di “saluti”) tra le quinte stando, se pur in modo mascherato, con chi conta e possa garantirgli anche economicamente sicurezze future; per cui le sue scelte sono state sempre e saranno oculate (vedi avvio dal basso della lettera iniziale). Nonostante il suo forte autocontrollo, dalla scrittura traspaiono segni indicatori di manipolazione e per ciò può tendere all’accaparramento. Tutto ciò riguarda la parte inconscia di Marcello Lippi, per quanto riguarda le sue abilità tecniche e di gestione sul campo, ha sempre dimostrato un ottimo fiuto e abilità tecniche non comuni.

ROBERTO MANCINI Dall’analisi della grafia di Roberto Mancini emerge un gesto aggrovigliato sinonimo di pensieri, convinzioni e incertezze arruffate tra loro che lo condizionano sempre quando deve prendere delle decisioni. La notevole sensibilità e una certa ritrosia di carattere, lo portano a non manifestare facilmente il proprio pensiero, rendendolo enigmatico e impenetrabile. Il notevole senso estetico lo rende raffinato. La sensibilità e l’amore per la sua professione, insieme alle sue capacità organizzative, lo rendono particolarmente attento alle scelte che riguardano la sua vita professionale.

L’ambizione diventa per lui un pregio in quanto lo spinge a dare il meglio di sé e a ottenere traguardi importanti. Un limite sembra dato dal fatto che può diventare selettivo e un po’ scostante. La forte ambizione, se non saturata, potrebbe creare dell’insofferenza verso tutto e tutti, obbligandolo a cercare “nuovi lidi”.

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