Storia, ancora storia e soprattutto storia. Tre a zero, senza se e senza ma. Azzurre per la prima volta all'assalto dell'oro, ct Julio Velasco per la seconda dopo Atlanta 1996 e con la voglia matta e unica trasmessa alle sue ragazze di trasformare quell'argento maschile in oro femminile. L'abbraccio tenero mezzo felice e mezzo triste dei coniugi Santarelli, lei Moki De Gennaro motorino azzurro, lui Daniele Santarelli ct della Turchia con una sola certezza dopo quella del sì pronunciato all'altare nel 2017: tenere sua moglie in squadra a Conegliano perché è meglio non averla per avversaria. Sono trascorsi solo tre anni da Tokyo ma sembra un altro mondo e sono altre ragazze di testa e sicurezza rispetto agli ultimi Giochi e a tutti quelli che li avevano preceduti, sempre Olimpiadi agitate per le azzurre della pallavolo. Velasco prova a fare il ct di tutti gli italiani e dice «smettiamola con questa storia dell'oro che manca, ci dobbiamo divertire per un traguardo mai raggiunto prima, ma basta pensare a ciò che abbiamo o non abbiamo, noi qui siamo outsider, ce la metteremo tutta ma nel farlo si commetteranno errori anche perché gli Stati Uniti (3-2 sul Brasile) hanno sistemato le cose che non andavano e adesso sono davvero pericolosi».
Appuntamento di nuovo con la storia, dunque, domenica alle 13, contro lo squadrone a Stelle e strisce per la seconda volta di fila in finale a caccia del prezioso oro bis. Italia nella storia perdendo fin qui un solo set, tre a zero alla Serbia e due volte tre a zero alla Turchia incontrata anche nei gironi, i 24 punti ieri sera di Paola Egonu costantemente in stato di grazia, contro i 17 della rivale Melissa Vargas, i muri di Sarah Fahr, Antropova che entra esce entra e regala solo certezze e altri punti. C'è tutto per apparecchiare una grande sfida e provare ad andare a prendersi quel sogno luccicante e dispettoso. Lorenzo Bernardi non si nasconde, «ero sicuro che le ragazze avrebbero vinto, ormai hanno una precisa consapevolezza». In effetti, a vederle fin dal primo minuto, quella consapevolezza avrebbe messo in difficoltà chiunque. Primo set, Paola subito scatenata, Bosetti che mura quel pericolo pubblico della Vargas, De Gennaro che dà sicurezza, finisce 25-22. A fare la differenza fin dall'inizio il duello tra i due opposti più forti del mondo, Paola Egonu e Melissa Vargas. I numeri del primo set parlano chiaro: 11 punti realizzati dalla nostra su 16 palloni ricevuti, contro i 6 della cubana naturalizzata turca sui 13 ricevuti. Il copione funziona, avanti così nel secondo 25-19, vacillerà, ma per poco, solo a metà del terzo set chiuso ancora 25-22.
C'è pure tempo per un pasticcio arbitrale e un punto non dato e assegnato alle nostre rivale, se ne accorgono le azzurre, se ne accorge Velasco, tutto sistemato però dai, a una olimpiade... Ma che importa. Domenica si va per l'oro. Anzi no, il nostro ct ci ha detto di pensare solo a divertirci.
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