Come un fulmine a ciel sereno la sentenza del Tas, che ha comminato la squalifica per doping a Sara Errani, inasprendo la pena da due a dieci a mesi, per la positività al letrozolo emersa nel febbraio 2017.
Non si è fatta attendere la reazione della tennista azzurra, che ha affidato ai social un contrattacco molto duro, ferita nell'orgoglio e impotente di fronte a tale decisione. "Per otto volte mi hanno comunicato una data limite di uscita per poi rinviarla. Otto volte! Senza mai darmi la possibilità di vivere e di giocare con la serenità necessaria per questo sport", esprime cosi il suo disappunto la tennista bolognese che per più di anno aveva convissuto con un possibile aumento della squalifica, tornando tuttavia a risultati accettabili e risalita alla posizione 72 del ranking Wta, dopo essere scivolata fino alla 280 esima posizione.
"Il Tas ha confermato, per la seconda volta - prosegue l'azzurra - che si è trattato di un'assunzione involontaria, e per di più di una sostanza che non migliora le prestazioni atletico-sportive". Questo è tuttavia l'aspetto più controverso della vicenda, il Tas non ha accettato l'ipotesi che il letrozolo sia stato assunto tramite accidentale contaminazione alimentare ma tuttavia accetta l' ipotesi dell' assunzione alimentare involontaria che elimina il dolo dai capi d'accusa. Tra i criteri di valutazione del caso sembrerebbe esserci anche il vecchio legame con il medico Luis garcia del Moral , implicato in vicende di doping nel passato.
"Trovo, in tutta questa vicenda, una profonda ingiustizia e la voglio gridare a testa alta, perché so di non aver più niente da rimproverarmi.
Non so - conclude - se avrò la forza e la voglia di rigiocare a tennis dopo tutto questo". Conclude cosi il comunicato Sara Errani che rende nebuloso il suo futuro nel mondo del tennis. La sentenza è infatti inappellabile e la Errani potrebbe tornare in campo soltanto nel febbraio 2019.— Sara Errani (@SaraErrani) 11 giugno 2018
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