Simone Pianigiani compila il cartellino del girone con un sorriso amaro, come chi sa di aver pescato la carta più bassa. Il ct dell'Italbasket non ha mai avuto grossa sorte nelle urne e anche stavolta il destino s'accanisce. L'Italia pesca il girone di titanio. A Berlino i padroni di casa della Germania, con Spagna, Serbia, Turchia e Islanda. La gita a Eurodisney del ct e di Dino Meneghin poteva riservare sorprese più gradite. Non è così. Il ritorno degli azzurri alla rassegna continentale con ambizioni si scontra con avversari di primissimo livello. E dall'Europeo di settembre, dal 5 al 20 con prima fase in terra tedesca e finali a Lilla, passa obbligatoriamente la qualificazione per le Olimpiadi di Rio 2016 l'obiettivo dichiarato del gruppo azzurro e della Federbasket. Bisogna arrivare tra le prime sei: ma soltanto le finaliste avranno la certezza di essere ai Giochi, per le altre quattro ci sarà un torneo di qualificazione a 12 (comunque abbordabile).
Sarà l'Italia migliore, ha promesso più volte Pianigiani. Con la nostra truppa Nba che dovrebbe presentarsi al gran completo. Danilo Gallinari al rientro dopo una stagione intera sul parquet (si spera) dopo due anni ai box per l'infortunio e la doppia operazione ai legamenti del ginocchio. Marco Belinelli, neo campione Nba con i San Antonio Spurs, finalmente nella nuova dimensione di giocatore decisivo. Gigi Datome, per ora dimenticato in panchina dai fallimentari Detroit Pistons, dovrà usare la Nazionale per scrollarsi la ruggine di dosso. E Andrea Bargnani, ancora mai visto sul parquet dai New York Knicks per un doppio infortunio muscolare al polpaccio, spera soprattutto di esserci. Poi ci sarebbe da convincere Daniel Hackett - dopo la fuga dal ritiro di quest'estate, la lite con i compagni e la squalifica in campionato che ancora perdura - a tornare su suoi passi per avere un quintetto di altissimo livello in Europa. E il contorno non manca con il futuro promesso sposo Nba Alessandro Gentile, il turco Pietro Aradori, il mestiere di Stefano Mancinelli e Marco Cusin sotto le plance più la nouvelle vague dei Della Valle, Mussini e Laganà.
Gli avversari spaventano. La Spagna è una superpotenza che oltre a Navarro e Fernandez, può schierare un trio Nba come i fratelli Gasol e Ibaka. Ai Mondiali, non al completo, hanno deluso e vorranno rifarsi. La Serbia del ct Sasha Djordjevic alla rassegna iridata si è arresa soltanto in finale agli Stati Uniti.
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