Provaci ancora, Ronnie. Il vecchio Ronaldo, quello che molti continuano ad associare all'appellativo di Fenomeno, si è messo in testa un'idea meravigliosa: quella di candidarsi alla presidenza delle federcalcio brasiliana per risollevare le sorti della Seleçao e riportare quel titolo mondiale che manca ormai dal 2002. Ovvero da quando Ronaldo era ancora in campo e segnò la doppietta in finale contro la Germania. Da allora in poi, infatti, il Brasile non è più riuscito ad andare oltre i quarti, con la sola eccezione del Mondiale organizzato in casa nel 2014 e culminato con il tremendo Mineirazo, un epocale 7-1 subito in semifinale dai tedeschi. Da un quarto di secolo, insomma, la nazionale verdeoro insegue vanamente la gloria e il popolo brasiliano si sta lentamente disaffezionando alla Seleçao. Proprio per questo l'ex stella dell'Inter e del Real, ma anche del Barça e persino del Milan, ha deciso questa mossa e per riuscirci ha promesso di portare in Brasile il tecnico che era già stato avvicinato alla panchina verdeoro, ovvero Carlo Ancelotti. Ronaldo, d'altra parte, è in ottimi rapporti con il tecnico italiano, che ha avuto ai tempi rossoneri, e con lo stesso presidente del Real Florentino Perez, a cui potrebbe chiedere di anticipare la scadenza del contratto di Ancelotti del 2026 (con il Real pronto a virare su Xabi Alonso). Ancelotti sarebbe il primo vero allenatore straniero: due precedenti di breve durata prima della seconda guerra mondiale. Una rivoluzione epocale come sarebbe quella di portare sulla poltrona di numero uno federale un ex grande calciatore, seppure sostenuto dalle recenti esperienze da presidente del Valladolid. Inoltre Ronaldo avrebbe anche l'appoggio delle grandi stelle del Brasile di oggi, da Vinicius a Rodrygo al giovane Endrick, tutti allievi di Ancelotti al Real.
Rivoluzione epocale, quella del calcio in mano a un grande ex, che qualcuno cerca di suggerire anche da noi, con la suggestione di Alex Del Piero. Ma come si può ben capire l'establishment del pallone italiano sta già facendo quadrato davanti all'ipotesi di un calciatore al potere. Meglio andare avanti così.
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