La 64esima edizione del GP d'Italia si chiude nel mondo più scontato. Le Frecce d'argento, infatti, trionfano ancora una volta in questa stagione centrando l'ennesima doppietta.
Questa volta è il britannico Hamilton a vincere davanti al suo compagno di squadra Rosberg, terzo gradino del podio per una Williams molto competitiva che grazie all'ex pilota ferrarista Massa conquista un podio meritato. La gara, però, non è filata via liscia sin da subito per le Mercedes, in particolar modo per il vincitore della gara Hamilton. Dopo la pole position di sabato infatti, allo spegnimento dei semafori rossi il pilota inglese fa una partenza terribile. Ad approfittarne Rosberg che, dall'alto dei suoi 29 punti di vantaggio nel Mondiale, tenta subito di scappar via. Alle sue spalle un grandissimo Magnussen, che sfrutta un sonnecchiamento generale dei piloti schierati davanti a lui per mettersi alle spalle del Tedesco. Il Danese scatta alla grande dalla griglia e per 6 giri riesce a tenere dietro la Williams di Massa e l'altra Mercedes di Hamilton, scivolato in quarta posizione. Male le 2 Ferrari in partenza: Alonso non guadagna nulla, anzi ci mette più di un giro a sbarazzarsi di Perez che gli aveva rubato la settima posizione; Raikkonen, fuori al Q2 in prova e undicesimo in griglia, sale soltanto di una posizione allo start. Anche la Red Bull non sorride nelle prima battute della gara: Vettel, quinto non riesce a tenere il passo dei piloti che lo precedono, e Ricciardo, dato tra i favoriti per il podio, scivola da subito nelle retrovie.
Dopo sette giri la classifica vede in testa il tedesco Rosberg seguito dalla Williams di Felipe Massa, a circa 4 secondi di ritardo, tallonata a meno di un secondo da Hamilton. Nel frattempo il finlandese Bottas, terzo in griglia ma autore della peggior partenza di giornata, con ben 8 posizioni perse al via, iniziava il suo personale show con una rimonta da antologia, che lo vedrà chiudere la gara ai piedi del podio, proprio alle spalle del compagnia di scuderia Massa. Al nono giro Rosberg rischia di rovinare tutto andando lungo alla prima variante e permettendo agli inseguitori di recuperare più di un secondo e mezzo. E sarà poi sempre lì che al giro 29 si deciderà la gara: dopo la girandola di pit stop Rosberg, ancora davanti al compagno di squadra Hamilton, che nel frattempo aveva sverniciato Massa passando in seconda posizione, sbaglia nuovamente l'entrata alla prima variante finendo lungo e lasciando strada all'Inglese che non lascerà più la prima posizione fino al traguardo. Nemmeno qualche secondo dopo l'errore del pilota in testa al Mondiale e Fernando Alonso è costretto a posteggiare la sua monoposto proprio nella via di fuga della prima curva del GP a causa di un cedimento del cambio. Lo Spagnolo della Ferrari, sempre a punti in questa stagione, non finisce la sua prima gara dell'anno proprio nel GP di casa, chiudendo un weekend che già era cominciato male in qualifica. La gara prosegue lineare fino al termine, con un po' di pepe grazie a Ricciardo che in meno di dieci giri passa dalla decima alla quinta posizione, superando il compagno di squadra e campione del mondo in carica, Sebastian Vettel, con una manovra ai limiti della regolarità per la quale non mancheranno le polemiche nei prossimi giorni.
Capitolo Ferrari: le monoposto di Maranello portano a casa solo 1 punto, frutto del decimo posto di Raikkonen, e regalano soltanto grande amarezza ai tifosi accorsi in migliaia per vedere un risveglio delle rosse. Il ritiro di Alonso dopo metà gara e l'ultimo posto utile per i punti di Raikkonen sono davvero un bottino inaccettabile per una squadra che aveva promesso un l'utopico podio.
Grazie alla vittoria inglese di Hamilton il campionato nel mondo continua a lasciare col fiato sospeso. Rosberg, sempre primo ma con 24 punti di vantaggio, scende sotto la soglia di sicurezza dei 25 punti, punteggio per il primo classificato. Nei costruttori, oltre al dominio Mercedes, la Red Bull rimane sempre la seconda forza, seguita ora dalla Williams che grazie al terzo e quarto posto conquistato, supera la Ferrari, che dovrà necessariamente sfruttare gli ultimi 6 Gran Premi per tornare ad una credibilità ormai persa in questa stagione. Buona fortuna!
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