
Fallimento. Fuori il Milan, fuori l'Atalanta, disastro totale per il nostro football in Champions league, i cosiddetti fenomeni delle panchine pagano il conto ad avversari non irresistibili ma di qualità tecnica nettamente superiore. Si complica il progetto di portare cinque squadre italiane nella prossima edizione del torneo. Stavolta non è questione di arbitri, il campo ha emesso sentenze chiare, nette, indiscutibili, Feyenoord e Bruges vanno avanti per meriti oggettivi. Nel caso del Milan l'eliminazione ha un principale, manifesto responsabile, si chiama Theo Hernandez, due stupidaggini hanno portato alla sua espulsione e costretto la squadra, che stava guidando la partita dopo il vantaggio improvviso dell'ex Gimenez, a soffrire per poi concedere il pari. Theo ha punito due volte il Milan, con l'eliminazione e con la botta contabile per l'uscita dalla Champions, del francese resta memorabile soltanto il colore rosa dei suoi capelli, ennesima conferma della sua cifra professionale. Conceiçao ha contribuito agli errori con i cambi senza alcuna logica, richiamando Pulisic e Gimenez per lasciare in campo i compatrioti Leao e Joao Felix, il primo almeno reattivo, il secondo scomparso dal gioco. Esaurite le sostituzioni, Walker, con il muscolo ferito di una gamba, è stato costretto a restare in campo fino alla fine. L'Atalanta è incredibilmente crollata in casa subendo, nel primo tempo, tre gol, dato inedito per la squadra subito freddata dal vantaggio del diciannovenne Talbi che ha anche replicato mentre il gruppo nerazzurro non trovava la lucidità necessaria, male Ederson, pallido De Katelaere.
L'ingresso di Lookmann, tenuto in panchina per i soliti misteri buffi degli allenatori, ha ridato speranze impreviste ai nerazzurri con un gol ma il rigore, dell'eventuale 3 a 2, parato da Mignolet e il rosso alla reazione folle di Toloi, hanno fatto infine capire che le streghe non avrebbero concesso notti serene alle nostre squadre. Oggi a Eindhoven, tocca alla Juventus il compito di scacciarle. Ma le premesse di ieri sera, pazza e maligna, mettono ansia.
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