Fanchini, regina di Cortina «Vedo la luce dopo 9 anni»

Elena conquista la libera: non vinceva dal 2005 «Sono stata brava». E la Vonn le rende omaggio

Fanchini, regina di Cortina «Vedo la luce dopo 9 anni»

Era il suo giorno, e lei se lo sentiva. Voleva tanto questa vittoria Elena Fanchini, la voleva da oltre nove anni, da quando, appena ventenne, aveva capito che anche per lei avrebbe potuto esserci spazio sul gradino più alto del podio di una discesa di coppa del mondo. Ma da allora non tutto è filato per il verso giusto. Vuoi per gli infortuni, che tolgono sempre un po' di sicurezza, vuoi per l'avvento di una certa Lindsey, Kildow prima Vonn poi, che proprio da quel 2005 cominciò la sua ascesa al trono di regina dello sci e della discesa in particolare.

Ecco, chi ieri si aspettava la vittoria numero 62 della Vonn che avrebbe eguagliato il record di Annemarie Moser-Proell, in attesa della 63 per il sorpasso, ecco, tutti serviti dalla discesa perfetta di Elena da Montecampione, l'esatto contrario della diva americana che è stata fra le prime a stringerle la mano quando, arrivata in fondo con un ritardo di quasi un secondo (finirà decima) ha capito prima di tutti che la gara era finita, perché le condizioni della pista e della visibilità stavano peggiorando di secondo in secondo. Elena è scesa con il numero 14, quindi appena prima del gruppo delle favorite e della Vonn, 16. Ma sarebbe un errore pensare che ha vinto solo per un colpo di fortuna, perché anche lei, come quasi tutte tranne quelle con i primi numeri, è scesa vedendo poco o niente. Quel che è certo è che le favorite hanno fatto veramente fatica a scendere, basti pensare che oltre all'americana l'unica "big" fra le prime dieci è stata Anna Fenninger, quinta, mentre una furente Tina Maze ha chiuso 13ª. Quel che può aver favorito Elena è stata la decisione della giuria di abbassare la partenza in fondo allo schuss delle Tofane, che ha eliminato il salto del Duca d'Aosta, punto critico della pista in particolare per lei, visto che i salti non sono mai stati la sua passione.

Ma poco importa, ora. "Elly" ha vinto e lo ha fatto con pieno merito, mostrando grande determinazione e la sua tipica sciata fatta di sensibilità e morbidezza. «La volevo questa vittoria, la volevo con tutto il cuore, e non so perché ma ieri sera (giovedì, ndr) con mia sorella Nadia mi sono messa a guardare un video delle gare di Isolde Kostner, che qui a Cortina vinse tante volte. È stato anche quello a darmi la carica e in pista poi sono stata brava io. Voglio dedicare questa gioia alla mia famiglia, a Nadia e Sabrina, le mie sorelle con cui spesso ho diviso momenti difficili, e ai miei genitori, che ci hanno sempre seguito e sostenuto».

Elena parla e sembra quasi vergognarsi dell'improvvisa attenzione tutta addosso a lei, non ci era più abituata, il suo momento di gloria era stato il 2005, anno dell'argento mondiale a Santa Caterina da emerita sconosciuta e, come detto, della prima vittoria in coppa del mondo. Per salire nuovamente su un podio importante aveva dovuto aspettare il novembre del 2013, stagione scorsa, quando era andata fortissimo a Beaver Creek, sulla pista dei prossimi mondiali, e a Lake Louise. Due podi inattesi e rimasti purtroppo isolati, perché da allora Elena era tornata nella spirale degli alti e soprattutto bassi che hanno sempre caratterizzato la sua carriera. Tanto che era Daniela Merighetti l'italiana più quotata nelle gare veloci, quella su cui puntare per il ritorno alla vittoria che alle sciatrici azzurre mancava da tre anni. Fu proprio la Merighetti l'ultima a vincere, guarda caso in discesa e a Cortina.

Daniela, caduta giovedì in prova e nonostante ciò ieri al via tutta acciaccata, è stata bravissima a chiudere settima, e brava è stata anche Nadia, sorella della vincitrice, che con il pettorale 38 ha chiuso 15ª, suo miglior risultato in discesa negli ultimi due anni.

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