"Un bambino di dieci anni". Il Fatto Quotidiano non ci va giù per il sottile. Anzi, con Gianluigi Buffon e la sua "grottesca trovata di non guardare i rigori dei compagni" se la prende in modo pesante, ai limiti dell'insulto. Tanto da definire "ridicolo" il comportamento degli Azzurri ai rigori di Germania-Italia.
"Okay, Zaza che insegna la danza della pipì davanti a Neuer ha fatto ridere il mondo - scrive Paolo Ziliani - e Pellè che fa il bullo col portiere preannunciandogli il cucchiaio, salvo poi centrare un fotografo a tre metri dal palo, è stato degno del miglior Fonzie". Ma più di tutti il quotidiano diretto da Marco Travaglio se la prende con Buffon per non aver guardato il faccia la lotteria dei rigori. "Un'originalità cui lui tiene molto - si legge ancora - peccato si confaccia di più a un bambino di dieci anni che a un campione di quaranta". Quindi l'affondo pesantissimo: "Perché nessuno dice a Buffon di restare connesso? Sarebbe utile.
Oltre a evitare di comunicare panico a compagni, guardando Neuer, he non è poi un cattivo portiere, Gigi potrebbe anche imparare qualcosa; di più, osservando Neuer potrebbe capire di lui cose che chi non è portiere non capirebbe e dare un consiglio al compagno che arriva per la battuta". Insomma, l'arringa del Fatto contro il portiere della Nazionale è una condanna senza possibilità di assoluzione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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