Fede argento vivo

Brignone manca la vittoria mondiale in superG per 10 centesimi. Goggia solo 5ª ma pensa già alla discesa. Oggi tocca agli uomini

Fede argento vivo
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Federica è argento vivo: e pensare che la pista su cui, ieri, si è presa la quarta medaglia mondiale in 14 anni, la terza d'argento, non era «adatta alle mie qualità». Ipsa dixit, ma poi, aperto il cancelletto, si è ricordata come fare, dato che qui era già stata seconda lo scorso anno alle finali e così si è bevuta quelle onde, anche quando «i salti sparavano molto di più del previsto: mi son detta, se c'è da saltare 50 metri, lo faccio!». E poco ci mancò. Brignone, ieri, ha fatto una cosa che non fa spesso: appena tagliato il traguardo ha festeggiato con le mani al cielo, mentre il crono recitava oltre 1 di luce verde. In fondo, a 34 anni di sci e saggezza, lo sai se passerai o meno l'esame e a volte indovini anche il voto: a superarla, per il soffio di 10 centesimi, solo Stephanie Venier che manda in visibilio il pubblico di casa per la prima medaglia austriaca.

Il superG è una fede per Fede: «Finalmente ho una medaglia nella mia disciplina preferita». La collezione si allarga, dopo l'oro 2023 in combinata e gli altri due argenti, un millesimato 2023 e la cuvée giovanile 2011. Ieri per brindare alla premiazione le hanno servito spumante tirolese per un podio molto affollato: si, perché la terza posizione va a Kasja Lie, insieme a Lauren Macuga (24/100), con la norvegese che, già due anni fa, aveva vinto il bronzo in superG ex aequo e grida al mondo la sua gioia: «Caring is sharing», insieme è più bello. Le fa eco l'americana del futuro (1 vittoria e due podi) che, con 12 primavere meno di Brignone, viaggia ancora senza sponsor, con un variopinto cappello da pescatore. Per descriverla si scomoda sua maestà Lindsey Vonn: «Sono tutti fratelli campioni, insane siblings, fanno freestyle e sci alpino». Lei, che prima di Fede, deteneva il titolo di più anziana vincitrice di un superG mondiale, ieri ha urtato una porta: «Ho il raffreddore, ma non intendo starmene a letto; ho provato scarponi nuovi, il risultato ancora non c'è, ma il viaggio continua».

L'Italia non scende dal podio dopo l'oro a squadre e l'orgoglio di Fede che si stempera nei risultati delle altre: «Sono quinta? Si, ma con il quarto tempo!», puntualizza Sofia Goggia giù dal podio per 6/100, ma non giù di morale: «Sto sciando bene, i salti, sì mi hanno sorpreso, ma ne faccio tesoro per la discesa e se penso che nel 2013 chiusi quarta ai Mondiali proprio in superG, vedo nel mezzo un bel viaggio, quello che volevo diventare: è giusto dire che la prossima gara è sempre la più importante, ma bisogna anche sapere da dove si arriva». Più deluse le altre azzurre, in primis Marta Bassino, campionessa uscente, ieri 16ª. Oggi le ragazze affrontano l'ultimo training in vista della discesa di domani.

Parola in codice: slittona, rinascere morbide scivolatrici. Oggi il superG uomini (Tv, 11.15): nessuna selezione interna tra gli azzurri perché Guglielmo Bosca non sta bene: al via ci saranno Dominik Paris, Mattia Casse, Christof Innerhofer e Giovanni Franzoni.

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