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Ferrari, primo silenzioso terremoto interno?

Le voci di presunte problematiche alla power unit non si placano dopo quanto accaduto ieri. E sembra che a Maranello qualche carta sia già stata rimescolata in proposito

Ferrari, primo silenzioso terremoto interno?

In Ferrari c’è stato un piccolo scossone interno che ha causato un ricambio tra i motoristi: via l’ing. Iotti sostituito dal collega Gualtieri. Le voci dei problemi alla PU il motivo?

Già durante il Gran Premio d’Australia, avevamo notato come il propulsore di Maranello avesse avuto più di una semplice incertezza: un Vettel inspiegabilmente lento sembrava passeggiare per le vie di Melbourne palesemente attardato rispetto alla concorrenza.

Ieri la vettura di Leclerc ha trasformato in rosso un semaforo già (silenziosamente) giallo: dai test di Barcellona infatti, una maligna voce gira nel paddock.

La Power Unit Ferrari avrebbe problemi di surriscaldamento e a rilanciare la dose solo pochi giorni fa era stato il consigliere della Red Bull, Helmut Marko, facendo memoria di quanto accaduto in Australia.

Quasi per mettere a tacere queste dicerie, le Rosse erano partite a fionda già venerdì nelle prove libere, e così hanno tentato di concludere il weekend. Fino al problema per Leclerc, e quella scritta sul volante che solo lui ha potuto leggere completa “Engine…” e successivamente il team radio “niente ibrido”.

La prima ipotesi quindi, sembrava suggerire un problema alla MGU-H: montato solidale all’albero della turbina, viene usato come generatore di corrente per recuperarne l’energia cinetica in eccesso, salvo poi renderla disponibile per controllare il turbocompressore e ridurre l’effetto ritardo tipico dei vecchi motori turbo degli anni 80. Morale della favola, un centinaio di cavalli e 30 km/h in meno della Mercedes sul rettilineo principale.

Un gelo nelle vene sintetizzabile perfettamente in quel “Oh mio Dio!” disperato di Leclerc, alla richiesta di cambiare mappatura.

Ma alla fine oggi la smentita da parte direttamente di Mattia Binotto: “Non so da dove siano nate le voci, ma non c’era nessun problema con l’MGU-H: c’è stato un problema a un cilindroha dichiarato aggiungendo “Il motore era funzionante a fine gara, quindi è ancora in grado di correre. Lo useremo sicuramente venerdì in Cina, poi avremo un intero giorno per valutare il suo comportamento, la sua funzionalità e le sue prestazioni”.

Smentita la MGU-H, come in una piccola bufera hanno ricominciato a soffiare sul fuoco le voci riguardanti il problema alla power unit Ferrari: “Ritengo si tratti di un singolo problema che può essere facilmente affrontato. Lo stiamo esaminando, non abbiamo ancora un quadro completo. Non è qualcosa legato al modo in cui stiamo usando la mappatura del motore o altro. Dev’essere, lasciatemelo dire, un guasto a un singolo componente. Comunque lo capiremo presto” ha tagliato corto Binotto.

Ma che qualcosa a Maranello non vada per il verso giusto, è quantomeno ipotizzabile: nel novembre 2017, Binotto e Arrivabene ancora in modalità congiunta, avevano rivisto l’organizzazione del reparto motoristi. L’uscita di Lorenzo Sassi dal suolo di chief designer motoristico a inizio estate aveva creato un vuoto colmato con l’ingresso di Corrado Iotti a coordinamento dell’area termica.
In queste settimane però lo stesso Iotti sarebbe stato sostituito dall’Ing. Gualtieri, prima figura a interfacciarsi adesso con Binotto nella parte motoristica, creando un ulteriore e inaspettato avvicendamento.

Dopo il Bahrain, ora è nuovamente attesa del prossimo Gran Premio, stavolta in Cina, per mettere a tacere le

malelingue: il motore Ferrari si dimostrerà all’altezza della lotta per il titolo? Domani intanto Mick Schumacher sarà al volante della Rossa per i test stagionali: dopo l’abbaglio di Barcellona, una rondine non farà più primavera.

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