Finalmente un Signor G...iro d'Italia. Ora se ne devono accorgere Pogacar & C

Presentata al Lirico, casa di Gaber, l'edizione 106 al via il 6 maggio dall'Abruzzo. Attesi Roglic ed Evenepoel, il no di Tadej e Vingegaard

Finalmente un Signor G...iro d'Italia. Ora se ne devono accorgere Pogacar & C

Viene svelato a Milano, ma si rivelerà in tutta la sua bellezza a Roma. Il Giro d'Italia numero 106 torna nel cuore della capitale morale, all'ombra del Duomo, in uno dei salotti culturali della città meneghina: il Teatro Lirico, dedicato a Giorgio Gaber.

Milano ha riabbracciato il Signor G, nella casa Gaber. Il signor G è in questo caso il Giro, l'evento nazional popolare più amato dagli italiani, assieme al festival di Sanremo. Musica per le nostre orecchie, delizia per i nostri occhi, fascinazione assoluta per tre settimane di festa che fanno della corsa rosa il Natale di maggio. Era un appuntamento mondano la presentazione del Giro, bene, ieri pomeriggio il Giro è tornato al proprio posto. Grazie al presidente di Rcs Media Group Urbano Cairo che ha voluto riportare la sua rosa nel salotto buono di Milano. Detto questo sarà un Giro pieno di storia e magia. Si partirà il 6 maggio dalla Costa dei Trabocchi, in Abruzzo, con una cronometro individuale sulla pista ciclabile e gran finale a Roma, dove la corsa rosa terminerà per la quinta volta nella sua storia. Otto tappe per velocisti, tre prove contro il tempo per un totale di 70,6 km, 7 le tappe di montagna con altrettanti arrivi in salita compresa la cronoscalata del Monte Lussari e 4 tappe mosse, molto insidiose, saranno il menù di questo 106° Giro d'Italia che propone 51.300 metri di dislivello nei suoi 3.448,6 chilometri totali da percorrere. L'unico sconfinamento del Giro sarà in Svizzera con l'arrivo in salita a Crans Montana che avrà anche la Cima Coppi di questo Giro: il Colle del Gran San Bernardo. I trasferimenti? Non tantissimi, il minimo sindacale. Chiaramente il più lungo sarà quello che condurrà la carovana rosa dai Monti Lussari, dove si disputerà la cronometro finale, per finire giù a Roma. Un bel balzo, con l'aereo. Per la seconda volta nella sua storia il Giro d'Italia partirà dalla Regione Abruzzo dopo quella del 2001. Prima frazione a cronometro, quella di sabato 6 maggio, quasi interamente sulla ciclovia dei Trabocchi che ripercorre la ferrovia adriatica dismessa. Il primo vero esame, però, sarà martedì 9 maggio, a Lago Laceno. Il secondo arrivo in salita sarà sopra i 2000 metri, quello a Campo Imperatore sul Gran Sasso d'Italia (2135 m) con partenza da Capua.

La Cima Coppi arriverà venerdì 19 maggio, con il tappone alpino: da Borgofranco d'Ivrea a Crans Montana in Svizzera. L'ultima settimana, come sempre, sarà la più tosta. Da segnare in rosso è il tappone Dolomitico, quello di venerdì 29 maggio, da Longarone (nel 2023 si commemoreranno i 60 anni dalla tragedia del Vajont, ndr) alle Tre Cime di Lavaredo (182 km e 5.400 metri di dislivello). «Sulle Tre Cime ho forse ottenuto una delle vittorie più belle della mia carriera ha raccontato Vincenzo Nibali, che con il Lombardia ha abbandonato l'attività agonistica . Vinsi sotto ad una tormenta di neve». La passerella finale? Chiaramente a Roma, sui Fori Imperiali, buche permettendo. Per chi sarà questo Giro? Diciamo che dovrebbe essere per tutti, ma non è un mistero che al momento l'appeal della corsa rosa non è ancora quella del Tour.

Sicuramente non ci saranno Pogacar e Vingegaard, ma potrebbero esserci Roglic e, soprattutto, il campione del mondo nonché vincitore della Vuelta Evenepoel. Ma per lo spettacolo e la prima rosa, potrebbe essere adatto al nostro Ganna, re dell'ora e signore degli anelli. Averlo, non sarebbe male per il nostro Signor G.

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