Fiona May: "L'Italia non è un paese razzista, ma non ingigantiamo le paure"

Fiona May ha parlato di un tema delicato in Italia e nel mondo come il razzismo, pungendo un po' l'attuale Governo sulla situazione attuale: "Chi ha responsabilità non dovrebbe ingigantire le paure, indicando un nemico"

Fiona May: "L'Italia non è un paese razzista, ma non ingigantiamo le paure"

Fiona May è stata una grande atleta britannica, naturalizzata italiana, specializzata nel salto in lungo e nel salto triplo. Nel corso della sua lunga e gloriosa carriera sportiva si è laureata due volte campionessa mondiale di salto in lungo, salendo anche due volte sul secondo gradino del podio olimpico. È la detentrice del record italiano di salto in lungo, all'aperto a indoor ed ha conquistato due ori, un argento e un bronzo ai campionati del mondo.

Fiona compirà 50 anni il prossimo 12 dicembre ed è divenuta cittadina italiana per naturalizzazione dopo il matrimonio con Gianni Iapichino, astista e multiplista toscano, avvenuto nel 1994, i due hanno poi divorziato nel 2011. La May ai microfoni della Verità ha toccato un tema caldo in Italia e nello sport: il razzismo: "Chi ha responsabilità non dovrebbe ingigantire le paure, indicando un “nemico” L’insicurezza nasce dall’ignoranza in senso letterale: rifiuto del diverso perché non si conosce”.

L'ex altleta azzurra, però, ha anche affermato come l'Italia non sia, a suo dire, un paese razzista: "A Natale, quando si dibatteva sui 49 migranti fermi su una nave in mezzo al mare in Calabria sono sbarcati curdi accolti dalla popolazione, li hanno sfamati, li hanno curati in ospedale”.

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