Quando combatti a duecento all'ora facendo a sportellate con gli avversari può capitare che ti si chiuda la vena, se è successo anche a un vecchio campione come Valentino Rossi può succedere a chiunque. Ma quello che ha fatto Romano Fenati è qualcosa di diverso, qualcosa che va oltre la semplice scorrettezza in una competizione sportiva: durante la gara di Moto2 il 22enne pilota italiano della Kalex ha reagito a una manovra azzardata di Stefano Manzi affiancandolo in rettilineo, allungando la mano sinistra verso il manubrio del rivale e schiacciandogli la leva del freno. Un gesto vergognoso che poteva costargli la vita, e poco cambia che per fortuna Manzi sia riuscito a rimanere in piedi. «Non lo perdono, voleva ammazzarmi», ha detto Manzi.
La sanzione per quello che si avvicina a un tentato omicidio è stata ridicola: bandiera nera, ossia squalifica nella gara di ieri, e l'esclusione dai prossimi due gran premi; per Manzi, invece, retrocessione di sei posti nella griglia di partenza di Aragon. Secondo la maggior parte degli addetti ai lavori si tratta di una punizione assolutamente insufficiente per guida irresponsabile: «Io lo avrei squalificato almeno fino alla fine della stagione», ha detto Giacomo Agostini. «Non deve più correre», ha accusato Cal Crutchlow.
Ma per Fenati, che fino a un paio d'anni fa correva per la scuderia di Valentino Rossi da cui fu allontanato dopo grosse divergenze («puntammo molto su di lui ma è stata una sconfitta, non siamo riusciti a gestirlo», ha detto ieri il Dottore) le conseguenze peggiori - al netto di eventuali denunce penali - potrebbero arrivare dai suoi datori di lavoro presenti e futuri: aveva già un contratto per l'anno prossimo con la MV Agusta del Forward Team in Moto2 e il suo nuovo compagno di squadra doveva essere proprio Manzi, ma a questo punto sia la Kalex che la MV Agusta stanno valutando il da farsi.
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