Max Verstappen sigla la pole position del Gran Premio di Ungheria 2019 e issa il suo nome nuovamente nella storia: prima in carriera per lui, che diventa così il poleman numero 100 della storia della Formula 1.
Nel GP del Messico 2018, pochi secondi dopo la bandiera a scacchi aveva dovuto contenere la gioia di infrangere un altro record: quello di più giovane pilota a raggiungere la pole, strappatagli sotto il naso dall’allora compagno di scuderia Daniel Ricciardo per pochi millesimi.
Sfumata l’occasione, il passaggio alla Honda e i primi gran premi non avevano più permesso al giovane pilota orange di avvicinarsi alla prima piazzola di partenza: ieri finalmente il tabù è caduto.
Rimane quindi a Vettel il titolo di poleman più giovane del Circus, con 21 anni due mesi e due giorni: recuperato a Monza nel 2008 quando era al volante di una Toro Rosso in antitesi al nostro Nino Farina all’età di 47 anni e 79 giorni.
Se scorriamo le varie graduatorie relative alle pole position, troveremo molti nomi noti e alcune sorprese: primo per numero Lewis Hamilton, con 87 attualmente. Un numero incredibile e impressionante come quello di Juan Manuel Fangio: il pilota argentino detiene la miglior percentuale in carriera, con un apparentemente inarrivabile 55,8%.
Per intenderci, il campione inglese della Mercedes nonostante l’egemonia degli ultimi anni arriva a un 36% circa: superato, in questo caso, anche da Ayrton Senna con un altissimo 40%. Il campione brasiliano detiene il record di pole position consecutive, 8 e contemporaneamente il secondo posto con 7, affiancato sempre da Lewis Hamilton.
Sebastian Vettel ne detiene inoltre il maggior numero in una stagione: ben 15 nell’anno 2011, quando le gare erano diciannove. Guardando invece la percentuale di un solo campionato, il record è per Mansell, con 87,5% archiviato nel 1992.
Un Verstappen ai massimi livelli quello visto in questi ultimi weekend, finalmente in grado di concorrere seriamente per il campionato: Toto Wolff stamane l’ha inserito come primo rivale per la lotta al titolo, in un mondiale partito sotto il dominio della Mercedes e ora finalmente combattuto.
Honda e Red Bull in forte crescita hanno dato una monoposto di primo livello al pilota olandese, ora non più a rischio 2020: come avevamo scritto sembrano saltate di fatto le clausole di rescissione per il prossimo anno, secondo quanto dichiarato direttamente da Helmut Marko.
“C’è un 1% di possibilità che la clausola di verifichi entro la scadenza di domenica”, queste le
parole del collaboratore Red Bull, che di fatto ne ha confermato l’esistenza.Si tratta quindi di guardare al 2021 adesso, sperando di vedere in questo anno e mezzo che ci rimane, uno spettacolo all’altezza degli ultimi gran premi.
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