Attenti a quei due: servono la Francia a suon di gol. E così si va lontano. Francia firmata Mbappè e Giroud, ovvero i simboli di giovinezza e maturità trascinano i campioni del mondo al pensiero felice del tenersi il titolo a casa. Allez la France: non è solo un modo di dire, un inno di gioia ma anche un modo di pensare calcio. Segna gol che ti tolgono gli occhi, alla faccia di chi si sbrodola per le reti di Messi, fa intuire la bontà del giocare con tecnica da prestigiatori e determinazione da bulldozer: solo così si poteva sbriciolare il calcio a testuggine che ha portato Szczesny e compagni agli ottavi.
Francia e Polonia fanno gustare una delle migliori sfide di un mondiale non proprio esaltante. Vince la Francia perché il calcio è segnare gol, prima ancora dell'evitarli. Ma la Polonia è stata estenuante ed anche bella nel tatticismo esasperato, nel tenersi compatta lasciando il povero Lewandowski ad aspettare palloni come nei sogni. Vince la Francia perché continua a giocarsela con un attacco atomico dove Giroud interpreta la parte del vecchio e il mare, l'uomo che sa individuare lo spiraglio per uscire dall'ondume avversario. Ancora una volta ha aperto la via con un gol di grande qualità, in combinazione con Mbappè e micidiale sinistro. Poi ne avrebbe segnato un altro ancora più spettacolare, la capriola sforbiciante che gli piace tanto, se non glielo avessero annullato per un fallo di Varane sul portiere. Giroud, una volta di più, è l'uomo dei gol che contano nei momenti che contano, in Italia ci ha abituato e stavolta si è trovato davanti una difesa avvezza al campionato nostro con tre giocatori (Glik, Kiwior e Berezinski) pescati da Spezia, Sampdoria e Benevento. Guardando da altra ottica direte che tre difensori di squadre italiane modeste, più il Cash quasi incollato a Mbappè hanno mostrato al suddetto che in Italia la vita non è mai facilissima.
Ed infatti il Mbappè che insegue Pelè ha cercato di provocare disastri filando come una freccia sulla sinistra, ma ha messo tempo prima di infilare due reti di straordinaria bellezza (destri di ingegneristico calibro) che valgono una collana di 16 gol nelle ultime 14 partite in nazionale e chissà non sia lui, nel tempo, a sfilare a Klose il record di gol (16). Ora è a quota 9: 5 in Qatar (quelli di Giroud sono 3). La Francia è arrivata a rete a fine primo tempo dopo aver sprecato 5 occasioni con autori vari: Varane, Tchouameni, Giroud e Mbappè. A fronte di una sola conclusione di Lewandowski e di un gol mancato da Zielinski che ha sparato su Lloris. Ode e lode ai portieri, ma Szczesny ancora una volta si è confermato il migliore di questi mondiali munendo la difesa dell'ultimo pullman disponibile ad impedire la palla in rete. Da solo non poteva bastare, mentre la Francia scavallava sulla fascia sinistra e se la godeva con le incursioni di Dembelè da destra e la raffinata interpretazione di Griezmann, ciambellano del centrocampo che sintetizzava qualità e quantità. In poco più di mezz'ora della ripresa ecco due gol validi, ed uno annullato, e la Francia ha rilanciato il segno del potere.
La Polonia si è arresa concedendo a Lewandowski di salutare con un rigore calciato due volte: il primo parato (ma c'erano troppi francesi in area), il secondo a segno. Minima consolazione per un grande bomber che deve aver invidiato quelli dell'altra sponda.
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