Furbetti e assenteisti. Cattiva stella (per ora) sullo strano Mondiale

Tanti i calciatori che, per andare in Qatar, giocano in campionato col "freno tirato"

Furbetti e assenteisti. Cattiva stella (per ora) sullo strano Mondiale

Pronti via non sono i mondiali della buona stella. La troppo sottovalutata questione sui diritti umani sarà leit motiv che non verrà spento con un click. Poi tutto il resto a cominciare dai problemi dei giocatori: fisici, psicologici e, a dirla con Mourinho, anche comportamentali. La serie A ci ha mostrato un bel campionario di quelli che... Quelli che si sono ritrovati con l'infortunio a spegnere le speranze, quelli che hanno provato a farla franca mettendo fuorigioco medici e società (Pogba non ci ha negato nulla in tal senso), quelli che hanno tirato per le lunghe il malanno così da evitarsene altri e quelli che sono andati via prima, non sai mai che l'aria di casa... Ed, infatti, casualmente, Romelu Lukaku è immediatamente risorto per la convocazione del Belgio, non così Salemaekers infilato in una lista B nel caso guarisca in tempo. Inutile dilungarsi su «questi nostri fantasmi» dove Charles De Katelaere ha fatto la parte del leone ma il ct del Belgio non ha avuto dubbi nel portarselo dietro.

Non così il ct inglese con Tammy Abraham, scartato perché: «Ha avuto un periodo difficile in zona gol nel momento sbagliato, la forma è la cosa più importante». Come sempre capita, le convocazioni per i mondiali riservano dubbi e sorprese. E stavolta tanto è legato al periodo inconsueto. Intuibile che, in altri anni, i giocatori con vista mondiale abbiano cercato di evitarsi guai fisici negli ultimi mesi. Niente di male per squadre senza ambizioni, problematico per chi ne avesse ancora. Stavolta, invece, tutti sono alla pari in fatto di obiettivi e le diserzioni preventive o le furbate precauzionali non sono passate inosservate. In casa nostra il caso Juve tira le fila: leggi Di Maria e Paredes per intendersi.

Ma pure Mourinho ha fatto sapere a Dybala che certo attendismo non è gradito. Ancelotti è stato più diplomatico con un Benzema divagante. L'Inghilterra ha dimostrato di non far sconti, pur dovendo rinunciare a Chilwell e Reece James per infortunio. Poi è anche questione di feeling: poco con il calcio nostro se sono stati esclusi Tomori e Smalling. Il problema del «esserci o non esserci» è stato decisivo in talune motivazioni dei giocatori: ma sarà poi vero che le assenze sono valse a prendere l'aereo per il Qatar? Pogba insegna. Problema che non riguarda solo la serie A ovviamente. Vero, invece, che il professionismo dovrebbe avere altro peso. Poi se la Fifa organizza un mondiale nel mezzo della stagione, non è solo colpa dei giocatori.

Ed anche la lista degli infortunati sembra più pesante che in altre occasioni: Maignan, Kantè e Pogba per la Francia, Coutinho e Firmino (Brasile), Timo Werner (Germania), Lo Celso (Argentina), Wijnaldum (Olanda), Diogo Jota (Portogallo). Il Senegal vuole Manè ad ogni costo. «Useremo gli stregoni guaritori» ha promesso il ct.

Gosens fuori dalla Germania per poche apparizioni, Origi fuori e Mertens dentro nel Belgio. La serie A farà tifo per la Polonia che avrà 11 giocatori «nostri», addirittura tre portieri. L'importante è che, loro e gli altri, tornino sani.

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