Alla fine sulle proprie gambe arrivano solo Ganna, Almeida e Kelderman. Gli altri, chi più chi meno, finiscono un po' sbilenchi, diciamo pure ciucchi. Alcuni, come Jakob Fuglsang, prendono proprio una vera e propria bala, come dicono da queste parti.
Sulle strade del Prosecco - da Conegliano a Valdobbiadene - sono pochi a brindare felici. Il nostro Filippo Ganna che si beve in un sol sorso 34 chilometri tutti su e giù a 48 km/h di media, e la maglia rosa Joao Almeida, che come detto una settimana fa dopo la tappa di Roccaraso, sarà dura da spodestare, perché ora potrà giocare anche sulla difensiva, anche se il menù di questa ultima settimana tutta all'insù non è poi uno scherzo.
Almeida esce dalla crono del Prosecco più rinfrancato e più in rosa che mai, avendo fatto meglio di tutti i rivali. Gli resiste solo l'olandese Kelderman, il più invisibile degli inseguitori. Bene, molto bene, un altro ragazzo di soli 22 anni, l'americano Brandon McNulty, che chiude la sua crono con il terzo tempo e risale in 4° posizione nella generale. Tutti gli altri, chi più chi meno, precipitano sotto il peso di una ciucca triste. C'è ben più di un motivo per pensare che la corsa ha preso una piega ben precisa, con Almeida e Kelderman anche buoni cronoman che si giocheranno la maglia rosa di Milano. Ma il ciclismo ci insegna che chi ad un certo punto pare battuto, può invece ancora dire la sua, ad incominciare da Nibali, Pozzovivo e Fuglsang, chiamati ad inventarsi qualcosa.
Primo tentativo già oggi, a Piancavallo, uno degli arrivi consacrati al nome di Pantani. Il terreno c'è per testare il polso al bimbo portoghese, per capire se in tappe più verticali (Stelvio, Agnello e Izoard, sempre che le condizioni meteo lo consentano) c'è spazio per far saltare il banco. Per saperlo c'è solo un modo: provarci.
«Almeida e Kelderman sono andati fortissimo, io mi sono difeso. Il vero bilancio della gara andrà fatto comunque dopo la tappa di Piancavallo», dice Nibali, che lascia al portoghese 1'23. Il siciliano cerca di prenderla con filosofia, pensando al domani, che è poi oggi, ma ieri il ciclismo italiano ha potuto nuovamente spellarsi le mani per Filippo Ganna, che ha fatto quello che ha voluto sulle strade del Prosecco. È uno spettacolo per gli occhi, quasi uno spot alle Frecce Tricolori che si esibiranno stamattina, prima del via dalla loro base di Rivolto.
«Se Thomas fosse ancora in corsa il mio Giro sarebbe sicuramente diverso, oggi per esempio avrei fatto una crono molto più tranquilla dice l'iridato della cronometro - Perderlo già nella quarta tappa a causa della caduta del giorno prima è stato parecchio pesante, ma fortunatamente abbiamo saputo reinventarci e abbiamo dimostrato che, nonostante tutto, non ci siamo mai fermati».E chi lo ferma TopGanna?
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