Il sogno sfumato e una lezione di vita. A dieci anni di distanza dall'ultima volta, l'Ital-tennis al femminile andava ieri in cerca della quinta affermazione nella massima competizione per nazioni. Ai tempi di Pennetta, Schiavone, Vinci ed Errani era la Fed Cup, ora il nome è di Billie Jean King Cup. Sul veloce indoor dell'Estadio de la Cartuja di Siviglia, in Spagna, la formazione capitanata da Tathiana Garbin si è confrontata con il Canada, a sorpresa altra finalista battendo nella semifinale la quotatissima Repubblica Ceca. L'epilogo è stato negativo: nel primo singolare Martina Trevisan, n.43 del mondo, ha ceduto 7-5 6-3 in 1 ora e 45 minuti di gioco circa a Marina Stakusic (n.258 del ranking); nel secondo Jasmine Paolini (n.30 WTA) si è arresa a Leylah Fernandez (n.35 del mondo), tornata sui livelli stratosferici di due stagioni fa, sullo score di 6-2 6-3. L'ambito trofeo è andato quindi alla squadra nordamericana, ma il tutto è finito un po' in secondo piano al cospetto di una notizia che ha scosso tutto l'ambiente.
Il riferimento è alla capitana Garbin, che al termine della Finale ha dichiarato: «Desidero condividere con tutti voi una parte importante del mio percorso di vita. È con serenità e fiducia che annuncio che a ottobre ho subito un intervento chirurgico per trattare un raro tumore». Parole che hanno lasciato senza fiato, anche per quanto l'ex giocatrice nostrana abbia dimostrato attaccamento al proprio incarico: «Non c'è niente che mi renda più orgogliosa del rappresentare i colori dell'Italia. L'amore per questa maglia, per questo sport, per le mie ragazze mi ha consentito di recuperare in fretta le energie.
Dovrò sottopormi a un secondo intervento, come previsto dal piano di trattamento pianificato dai medici. Grazie alla rapida convalescenza che ho sperimentato, sono ottimista riguardo alla mia capacità di tornare in campo», ha aggiunto.
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