Giallo sul rosso a Bellomo. Indaga la Procura federale

Espulso dalla panchina nel finale con la squadra in vantaggio 3 a 0. L'ombra delle scommesse

Giallo sul rosso a Bellomo. Indaga la Procura federale
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Inchiesta federale sull'espulsione «anomala» (eufemismo) nello spareggio Ternana-Bari. Ventitré maggio: chi perde è perduto. Saluta la B e precipita in C. Al Liberati di Terni va in scena il playout di ritorno (l'andata al San Nicola di Bari era finita 1 a 1): alla Ternana basterebbe un pareggio per salvare la categoria. Ma a un quarto d'ora circa dalla fine dell'incontro i padroni di casa sono sotto di ben 3 reti a 0 (che poi sarà il risultato finale). I giocatori del Bari (quelli in campo) già si godono il trionfo in attesa del triplice fischio; quelli in panchina già cominciano a spruzzarsi l'acqua addosso come se fosse champagne. Ma in questo clima, apparentemente idilliaco (almeno per il Bari, mentre per la Ternana è disperazione nera), ecco che avviene l'inspiegabile.

Un «panchinaro» del Bari, Nicola Bellomo, invece di festeggiare come i suoi compagni di squadra, perde le staffe e inizia a litigare animatamente con un raccattapalle e la terna arbitrale. Inevitabile il cartellino rosso.

Solo un semplice caso di «folclore» figlio di un calcio che ormai chi ha abituati al peggio? Il Fatto Quotidiano ieri ha dato ai suoi lettori un'interpretazione che nessuno ha ufficialmente smentito. Il quotidiano diretto da Travaglio avrebbe verificato come un flusso sospetto di scommesse si sia concentrato proprio sull'«evento secco» dell'espulsione di Bellomo; schedine giocate contemporaneamente in una ricevitoria del centro di Bari a poche ore dall'inizio della gara con quotazioni pari a 24 volte la posta: puntate quindi con vincite potenziali di migliaia di euro. Tutto in teoria però, considerato che il bookmaker (legale) per regolamento considera soltanto i cartellini ricevuti dai giocatori in campo, escludendo quelli in panchina. Conseguenza: nessuna vincita riscossa e importo della giocata rimborsato. Eppure non mancano le zone d'ombra. Infatti sui social sono circolano gli screenshot di puntate online effettuate su siti non propriamente «a norma di legge» e quindi con «regole» autogestite. E se così fosse si aprirebbero scenari ai confini del gioco illegale, dalle conseguenze imprevedibili.

Intanto dalla Figc fanno sapere che «al fine di accertare meglio i fatti il procuratore federale, Giuseppe Chinè, indagherà con l'Agenzia delle Dogane e Monopoli per accertare compiutamente i fatti». Sull'esito dell'inchiesta non si accettano scommesse...

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