Gigio e quelli a scadenza: corsa al rinnovo

Da Donnarumma a Mbappé: i big forse evitano i tagli, per gli altri è impossibile

Gigio e quelli a scadenza: corsa al rinnovo

L'ombra del Salary Cap si allunga sul calciomercato. Se l'Uefa sdoganerà ufficialmente il progetto di un monte ingaggi che non debba superare il 55% dell'intero fatturato di un club, per molti giocatori la musica cambierà. Altro che rinnovi o trasferimenti incentivati dalla possibilità di guadagnare sempre di più.

D'altronde la spending review ha già toccato i club di seconda fascia, ad esempio la Sampdoria ha spalmato gli stipendi più elevati (Audero e Gabbiadini) e offerto il prolungamento a capitan Quagliarella e mister Ranieri al ribasso del 30% rispetto agli attuali emolumenti. Idem la Fiorentina che ha proposto a Ribery il rinnovo annuale a ingaggio dimezzato (dagli attuali 4 a 2 milioni). Una big come l'Inter taglierà Young e Kolarov (3 milioni a testa). Il segnale di come le disponibilità economiche siano sempre meno. Ma c'è sempre l'eccezione che conferma la regola: i campioni. Difficile, infatti, che la recessione e i tagli tocchino le tasche dei top player. Per i giocatori di prima fascia i presidenti sono disposti a fare uno sforzo. Per intenderci: Neymar è ai dettagli per il rinnovo quinquennale da 30 milioni annui con il Psg, che poi proverà a blindare Mbappè a cifre simili.

In Italia da qui all'Europeo terrà banco la vicenda Donnarumma. Il Milan ha offerto al portiere uno stipendio di 8 milioni (bonus inclusi) per rinnovare, mentre il classe 1999 e il suo agente Mino Raiola ne chiedono 12 al netto dei premi. Juventus e Psg stanno studiando la situazione, nel caso in cui il golden boy vada via a parametro zero. La sensazione - visto che da gennaio Donnarumma poteva firmare per un altro club - è che il portiere stia aspettando il rilancio da parte del Milan. Per ora i rossoneri restano fermi sulle proprie posizioni, ma anche l'anno scorso il rinnovo a 7 milioni netti di Ibrahimovic arrivò dopo una telenovela di 2 mesi. Gigio a soli 22 anni ha giocato 250 partite da titolare col Milan ed è uno dei primi 5 portieri al mondo, con margini di miglioramento incredibili.

Per gente come

lui, Haaland, Mbappè le cifre non scenderanno. Perché alla fine i campioni fanno la differenza in campo e pure fuori come calamita per sponsor e investitori. Per gli altri invece il pallone non sarà più il paese del Bengodi.

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