Ginnastica, Maccarani il futuro ha tre "vie"

"Giù le mani da Maccarani", "Manu, Olga: nessuno ce le tolga!". Ed ancora: "Farfalle o fenici, insieme a Parigi!"

Ginnastica, Maccarani il futuro ha tre "vie"
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«Giù le mani da Maccarani», «Manu, Olga: nessuno ce le tolga!». Ed ancora: «Farfalle o fenici, insieme a Parigi!». La rima può sembrare imperfetta, ma c'è aria tesa e di vigilia a Desio, in Brianza, dove, ieri pomeriggio di fronte all'Accademia della Nazionale di ginnastica Ritmica, ha avuto luogo un flash mob con alcune decine di ginnaste (non della nazionale), genitori ed allenatrici di diverse squadre della zona. La manifestazione era l'ultimo atto di sostegno alla direttrice Emanuela Maccarani e alla collega Olga Tishina, in attesa di un verdetto federale sul loro deferimento, dopo che anche la procura di Monza le ha iscritte nel registro degli indagati per maltrattamenti, in seguito alle dichiarazioni di tre ex atlete della Nazionale. La Federginnastica prenderà una decisione oggi, nel corso di un consiglio ad hoc a cui parteciperà anche il Coni con Giovanni Malagò che, proprio ieri a Milano, ha firmato, insieme alla procura generale dello Sport, un protocollo d'intesa a tutela delle vittime di violenza in ogni disciplina. Al consiglio di oggi è invitata anche Alessia Maurelli, il capitano delle Farfalle. O meglio ex, come lei stessa ha chiesto di essere considerata. Due blocchi contrapposti: c'è chi accusa e ha diritto di essere ascoltato; c'è, poi, il fronte pro Maccarani che si è consolidato. Ad inizio anno era stata una petizione web su Change the game firmata da alcune allenatrici, a far coalizzare gli animi. Ieri si sono aggiunti il post del capitano Maurelli e una lettera che i 10 genitori delle atlete della Nazionale hanno inviato a Fig e Coni: «Vedere gettati al vento anni di lavoro e sacrifici, distrugge lo spirito delle nostre ragazze».

Che cosa potrà accadere oggi? Tre le ipotesi: allontanamento, riconferma oppure una via media che potrebbe piacere alla Federazione, meno alla Maccarani. Sul tavolo c'è, infatti, l'ipotesi che la coach debba abdicare dal ruolo di direttrice tecnica ma che possa restare come allenatrice, garantendo così continuità e non turbando oltre il team.

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