La sagra paesana della Uefa

Le contraddizioni degli Europei di calcio

La sagra paesana della Uefa
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Sembra una sagra paesana, gente che va, gente che viene nel senso delle invasioni, pacifiche, di campo, irrigazioni dagli spalti, sulle tribune stampa, di birre e altri liquidi, l'Uefa se ne fotte, se si trattasse di champions league e altri tornei continentali provvederebbe a punire con multe pesanti il club ospitante, per la proprietà transitiva, in questo europeo dovrebbe punire se stessa, scordiamocelo, impossibile un simile atto di responsabilità, la priorità è salvaguardare le tribune autorità, là dove qualunque innaffiamento di bibite provocherebbe la caccia all'uomo. Si scherza ma fino ad un certo punto perché la sicurezza è fragile, mai vista una situazione così slabbrata, Vincenzo Montella è stato bloccato all'ingresso degli spogliatoi perché non portava l'accredito previsto, l'eccessiva burocrazia crea gaffe e contrattempi ma fa parte di una mentalità mai elastica. Ricordo il mondiale di Italia 90 e la partita tra Brasile e Argentina al Delle Alpi di Torino, il commissario Fifa bloccò la proiezione, sul maxi schermo dello stadio, del cartone animato Tom e Jerry dicendo che avrebbe eccitato i tifosi sudamericani. A Cagliari, prima di Inghilterra-Olanda, un funzionario della Fifa fece togliere striscioni e bandiere dei vari club dei tifosi inglesi che reagirono con fischi e insulti prima che un addetto del COL italiano non provvedesse a rimettere i drappi al loro posto, ricevendo applausi per il gesto logico e rispettoso.

Esistono, dunque, due modi di organizzare un evento calcistico, per i governi di Nyon e Zurigo tifosi e stampa sono elementi a margine, anche fastidiosi, la polizia cerca di fare il proprio lavoro anche se, così ha riportato il Daily Mail, ha invitato i tifosi inglesi a fumare cannabis invece di sbronzarsi di birre che provoca risse e aggressioni. Evviva, siamo in pieno rave-partita.

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