Il giro d'affari delle scommesse illegali è pari agli introiti della Coca Cola

L'incredibile dato fornito dal segretario generale dell'Interpol Ronald K.Noble in un convegno a Roma alla scuola superiore di Polizia. Il presidente Figc Abete: «Bisogna aggredire e sconfiggere il fenomeno»

«Le scommesse clandestine sono un settore che vale centinaia di miliardi l'euro l'anno. Gli allibratori hanno introiti paragonabili a società come la Coca Cola. È come un'idra, un mostro a tante teste che dobbiamo uccidere insieme». Lo ha detto il segretario generale dell'Interpol, Ronald K.Noble, intervenendo alla conferenza Interpol sul calcio scommesse di Roma, il primo appuntamento sul calcioscommesse che riunisce i segretari generali di Interpol, Fifa e Uefa, organizzato in collaborazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano.
Il segretario generale dell'Interpol ha ricordato che «il fenomeno del calcioscommesse è diffuso il tutto il mondo, nessun paese ne è immune. Nel 2011 l'Interpol ha creato una task force apposita che ha contribuito a numerose operazioni di polizia. «Il contrasto - ha sottolineato Noble - è un compito arduo, un cammino che non finirà mai, ma c'è tanto che possiamo fare e continueremo a combattere colpo su colpo».
«Dobbiamo vigilare su quello che può ledere e distruggere il nostro sport e quello che rappresenta - ha dichiarato Jerome Valcke, segretario generale della Fifa - la manipolazione e la corruzione ormai sono a tutti i livelli. Per arginare questo fenomeno è quindi fondamentale che l'Unione europea si doti di una normativa comune». «Metteremo a punto un muro così alto - ha poi assicurato - che sarà difficile superarlo. Dobbiamo proteggere il calcio». Obiettivo ovviamente caro anche all'Uefa, rappresentata a Roma dal segretario generale, Gianni Infantino: «Stiamo facendo un lavoro difficile ma serio, agendo concretamente per fare prevenzione e formazione, monitoraggio e repressione dei fenomeni illeciti».
Il calcio italiano non scherza, e contro le scommesse illegali è pronto a giocare la partita più importante, quella della credibilità. Non sul campo, ma nelle aule dei tribunali dove sono in corso i processi sportivi, e a livello normativo, chiedendo leggi e sanzioni più severe per debellare un fenomeno che rischia di compromettere l'immagine del pallone. «Il nostro unico obiettivo deve essere quello di preservare l'integrità, i valori e la passione del calcio che è una realtà a rischio - il messaggio del presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete -. Conviviamo con il fenomeno del calcioscommesse da 20 mesi, ma abbiamo reagito, il mondo del calcio ha retto l'urto di questa situazione difficile facendo squadra e rispettando il lavoro degli organi istituzionali. Dobbiamo aggredire e sconfiggere questo fenomeno per preservare l'integrità di un grande sport che ci coinvolge tutti».
Sono una decina gli episodi di flussi anomali di scommesse - indicatori di potenziali combine - che SKS365, il bookmaker che con le sue denunce ha contribuito a far emergere lo scandalo del match fixing nel calcio italiano, ha già segnalato alla Fifa dall'inizio della stagione 2012/2013. Nessuna di queste, però, riguarda campionati del nostro Paese: si parla, come riporta Agipronews, di una decina di casi tra Malta, Repubblica Ceca e Ucraina. In particolare, viene ritenuto «notevole» il caso della partita del campionato ceco Slovan Liberec-Viktoria Plzen (attuale capolista) giocata a novembre e terminata 2-1 per gli ospiti.


Le segnalazioni sono state inviate direttamente alla Fifa tramite l'Early Warning System, il sistema che la Federazione calcistica internazionale ha adottato sin dai Mondiali 2010 per tenere sotto controllo i movimenti di gioco di tutti gli incontri internazionali, grazie alla collaborazione di oltre 400 bookmaker dislocati in tutto il mondo. L'analisi dei flussi internazionali sul banco di SKS365, sta però portando alla luce alcuni movimenti sospetti anche nelle leghe regionali in Germania e sulle Conference inglesi, i tornei per squadre dilettanti.

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