Nel Giro che ricorda Dante e festeggia i 90 anni della maglia rosa, Alfredo Martini e Gino Bartali, che celebra Pantani e Fausto Coppi c'è una Torino che sembra essersi dimenticata della corsa rosa. Passeggi per le eleganti strade della prima capitale d'Italia - che tra l'altro quest'anno celebra anche i 160 anni dell'Unità d'Italia - e non respiri quell'atmosfera di vigilia che fa tanto Giro. Sogni rosa? Tanti, tantissimi. Sono almeno in 184, quanti i partecipanti a questa edizione numero 104 (23 squadre di otto corridori), a nutrire sogni e ambizioni. Segni rosa? Neanche a pagarli a peso d'oro. Un bel modo di accogliere e di festeggiare l'evento sportivo più amato e popolare del nostro Belpaese. Va bene che siamo ancora tutti in zona gialla, ma qualche sbuffo rosa non avrebbe guastato.
Vabbè, Torino tiene oggi a battesimo il Giro tra tinte poco rosa, ma il rosa lo sogna uno che ha i colori dell'arcobaleno sul cuore. Quel Filippo Ganna che lo scorso ottobre è stato per noi italici pedalatori il Top di Ganna, che al suo primo Giro e fresco di titolo mondiale della crono, si è portato a casa la bellezza di quattro tappe (tre crono e l'exploit di Camigliatello Silano). Dopo l'esordio vincente nel rush di apertura da Monreale a Palermo che gli valse anche la prima rosa, è riuscito a ripetersi anche in quelle di Valdobbiadene e Milano. E quest'anno che poi sarebbe oggi? «Al Giro di Romandia ho sofferto tanto ha spiegato l'iridato -, ma a questo punto c'è poco da dire, preferisco lasciar parlare la strada».
Sulle robuste spalle di Pippo non c'è solo una maglia iridata che sogna di poter nascondere con una di color rosa, ma c'è tutto il peso del ciclismo italiano alla ricerca di sé stesso. Nibali arriva al Giro con un polso dolente (il 14 aprile ha rimediato la frattura di radio e ulna), Giulio Ciccone al fianco del siciliano spera di poter dare qualche segnale di crescita. Poi c'è l'eterno Domenico Pozzovivo che punta alla top five e Fausto Masnada che dopo il 9° posto dell'anno scorso, nonostante debba scortare baby Evenepoel e Joao Almeida, potrebbe essere davvero la carta in più della Deceunick Quick-Step. E poi Matteo Fabbro, il quale oltre a pensare al capitano Buchmann ha tutto per prendersi finalmente la scena. Italiani da tenere d'occhio? Per le tappe Diego Ulissi, Gianni Moscon e Alessandro De Marchi, Damiano Caruso e Stefano Oldani, ma attenzione anche all'esordiente Giovanni Aleotti. Per le volate? I soliti nomi: Elia Viviani e il campione d'Italia e d'Europa Giacomo Nizzolo.
Sarà il neoprofessionista Filippo Tagliani, portacolori della torinese Androni Giocattoli Sidermec, a dare il primo colpo di pedale al Giro d'Italia numero 104.
Il 26enne bresciano di Gavardo, scatterà alle 14 esatte. A chiudere l'ordine delle partenze sarà il belga Dries De Bondt alle 17.03. Vincenzo Nibali scenderà in scena alle 15.15. Alle 16.53 inizierà il sogno di Filippo Ganna, che è poi anche il nostro.
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