Se Di Mito è stato il primo, Matteo Giunta è l'ultimo allenatore di Federica Pellegrini. Il più giovane. Cugino di Filippo Magnini che ha dovuto farsi grande subito perché le critiche gli sono subito piovute addosso in duplice forma: tecnica e gossipara. Riguardo al primo tipo di accuse, Matteo si toglie subito dei bei massi dalle scarpe: «Credo che da oggi molte delle persone che mi avevano ritenuto inadeguato ad allenare un'atleta così importate dovranno ricredersi e rimangiarsi quanto detto. Avevo già risposto parzialmente dopo l'argento di Kazan, ma ora la smentita è totale». Riguardo al gossip è più sbrigativo: «Ormai ho le spalle larghe...».
Infatti non ha problemi a dire che non è contrario a priori «alle coppie in squadra (riferito a Fede e Magnini) ma se poi ci sono tensioni e problemi fra i due, questi si possono trasferire anche negli allenamenti, e allora per Fede e Filippo è stato meglio proseguire la preparazione seguendo percorsi diversi...». Quanto all'impresa dell'altro giorno, è umile e deciso al tempo stesso: «Io avrò pur dietro una breve carriera da allenatore, ma un'atleta così non l'avevo mai vista... I suoi segreti? In gara stupiscono gli ultimi 50, ma è nei primi 150 che li prepara. Perché riesce a nuotarli con facilità riempiendo il serbatoio di energie. Che usa alla fine. E in allenamento è terribilmente dura con se stessa.
A volte mi succede di volerla criticare quando le cose non vanno bene ma non posso perché è più arrabbiata lei di me. E allora mi ritrovo a dirle che no, che ha fatto comunque bene quell'esercizio... Anche se non è vero...».
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