Giusti i due rigori alla Juventus? Ecco come stanno le cose

Un rigore per tempo ha permesso alla Juventus di piegare per 2-0 la Lazio di Sarri. I due penalty, segnati da Leonardo Bonucci, sembrano esserci entrambi

Giusti i due rigori alla Juventus? Ecco come stanno le cose

La Juventus di Massimiliano Allegri ha sconfitto per 2-0, a domicilio, la Lazio del grande ex Maurizio Sarri grazie a due calci di rigore (uno per tempo) realizzati dal glaciale Leonardo Bonucci. Nella prima frazione è stato Danilo Cataldi a commettere un fallo ingenuo su Alvaro Morata con l'arbitro Di Bello che ha concesso il rigore andando a rivedere l'azione all'on field rewiev perché richiamato dal Var. Nella ripresa, invece, è stato il portiere iberico Pepe Reina a fare fallo su Federico Chiesa. Con questo successo i bianconeri agganciano a quota 21 punti proprio i biancocelesti a meno 4 dall'Atalanta, vittoriosa per 5-2 sullo Spezia e a meno 4 anche dall'Inter che domani alle 18 giocherà contro la capolista Napoli di Luciano Spalletti.

L'analisi sui rigori

La partita è stata equilibrata e tutto sommato la Juventus ha meritato di vincere la partita avendo messo in campo una solidità e una compattezza che non si vedevano da diverse partite in campionato. Un rigore per tempo ha permesso alla Vecchia Signora di vincere una partita fondamentale che rilancia le ambizioni Champions della squadra di Massimiliano Allegri. Il primo penalty concesso dall'arbitro Di Bello è ineccepibile a termini di regolamento in quanto Cataldi interviene in maniera imprudente su Morata. "Difensore scivoloso, difensore pericoloso", questa una grande massima di Carletto Mazzone e l'intervento del centrocampista della Lazio rispecchia a pieno questa definizione.

Il primo rigore, come detto, è da considerarsi netto mentre anche sul secondo penalty c'è poco da discutere anche se forse è un po' meno netto rispetto al contatto Cataldi-Morata.

Un indiavolato Federico Chiesa si invola verso la porta della Lazio con Reina che stende l'ex giocatore della Fiorentina. Qualcuno sui social ha provato a insinuare qualche dubbio ma la decisione del signor Di Bello in entrambe le circostanze appare essere corretta.

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