nostro inviato a Monza
Hamilton non ha vinto. Ha dominato. Con lui ha stravinto la Mercedes con l'arrivo in parata, monoposto appaiate, lui e Bottas, nel giro d'onore lungo e umiliante per noi, gratificante per loro che hanno fatto i padroni in casa altrui. Appunto. La Ferrari non ha perso, è sprofondata. Dopo la batosta fuori casa dell'Italia del calcio, in Spagna, ecco la batosta in casa dell'Italia dei motori. Uno sprofondo rosso che in giorni come questi e in un mondiale come questo non doveva esserci e non trova scuse ed attenuanti.
Non c'è terzo posto e podio che tenga quando lo ottieni a oltre mezzo minuto dai trionfatori, con Vettel mesto (5° Raikkonen) che ha però la forza e l'onesta e – suvvia - in certi giorni anche il coraggio per dire “grazie ragazzi, giornata difficile, grazie ai tifosi, negli ultimi 25 giri qualcosa non funzionava...”. Doppietta uber alles, dunque, con Hamilton che dopo 11 Gp torna in vetta al mondiale, 238 punti a 235, e lo fa in casa dei rivali per fare in modo che la sberla faccia più male.
Una sberla che prendono tutti: i piloti, i tifosi, Sergio Marchionne, John Elkann, il premier Gentiloni, come se i tedeschi sapessero, come se i tedeschi avessero aspettato il podio più bello dell'anno e la presenza dei capi ferraristi per dire, vedrete, i più forti siamo ancora noi. E infatti Hamilton con microfono in mano e davanti a tutti i tifosi dirà, quasi se la fosse preparata: "La verità è che il motore Mercedes è più forte di quello Ferrari".
E adesso sette Gp per cambiare e raddrizzare una week end andato storto, a cominciare da Singapore, pista amata dalla Rossa e che ama la Rossa, ma pista purtroppo amata anche
dalla Red Bull che qui, incredibilmente, e con il meno potente motore Renault, ha fatto cose grandi in qualifica e ancor più grandi in gara visto che con Ricciardo e dopo le penalità in griglia ora fa paura persino a Vettel.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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