Lo hanno invocato fino a che sir Lewis non è uscito a scattare qualche selfie e firmare decine di autografi salutando i tifosi in italiano. Nel primo giorno da ferrarista di Lewis Hamilton c'è già tutto, anche il bagno di folla tra i tifosi. È un pieno di passione in attesa di vedere quel che succederà quando guiderà la sua prima Ferrari a Fiorano. Basterà aspettare qualche ora e magari un tempo meno inglese di quello che lo ha accolto. La febbre è già altissima e il più divertito sembra essere il presidente John Elkann che lo ha accompagnato al grido di «Forza Ferrari» al primo incontro ravvicinato con i tifosi appostati fin dall'alba fuori dalla gestione sportiva in via Enzo Ferrari 27. Lewis firmava e il presidente se la rideva. Non ha voluto mancare al primo giorno da ferrarista del sette volte campione del mondo, arrivato in fabbrica poco dopo le 10 per poi calarsi in una full immersion rossa che durerà almeno fino a domani quando dovrebbe andare in pista a Fiorano con una vecchia SF23.
Per il suo debutto da ferrarista, sir Lewis Hamilton ha scelto un look classico, elegante, quasi formale se paragonato a quello che di solito indossa quando si presenta in pista. Camicia bianca, cravatta nera, gessatone doppiopetto scuro, caldo cappotto lungo, scarpe con la suola rossa. Un segno di rispetto per la storia della Ferrari, come quando si era presentato davanti all'allora Principe Carlo per essere insignito del titolo di baronetto. Lewis non sceglie mai nulla a caso. E anche la prima foto ufficiale, scattata da Andre D. Wagner, un fotografo amico di Lewis, specializzato in scatti di moda, è piena di simboli: è davanti alla casa di Enzo Ferrari (che poi ha visitato), in mezzo alla pista di Fiorano in quella che è stata nominata piazza Michael Schumacher con una Ferrari F40, la regina delle supercar di Maranello e la sua preferita. Un tributo alla storia della Casa. Un po' come il primo messaggio pubblicato a reti unificate sui social: «Ci sono giorni che sai che ricorderai per sempre e il mio primo da pilota della Ferrari, è uno di quei giorni... Una parte di me ha sempre custodito il sogno di guidare in rosso... Iniziamo una nuova era nella storia di questa squadra leggendaria e non vedo l'ora di scoprire quale storia scriveremo insieme».
Il suo primo giorno, dopo gli incontri con il presidente, il ceo Vigna, Piero Ferrari e Fred Vasseur è stato subito concreto, con un pranzo rapido in azienda.
Ha verificato che le sue indicazioni sui comandi al volante fossero state rispettate, ha lavorato sul nuovo sedile, ha visto il simulatore che oggi probabilmente proverà, ha parlato con gli uomini con cui avrà i rapporti più stretti a cominciare da Riccardo Adani il suo nuovo ingegnere di pista su cui si era già fatto raccontare un po' di cose da Sebastian Vettel nei giorni scorsi. Non resta che accendere la macchina. Oggi arriverà anche Leclerc perché non è il caso di lasciar troppo solo sir Lewis.
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