Hamilton è il sovrano nel Gp dei re in crisi. E principe Leclerc sogna

Lewis, pole n°99. Vettel e Alonso battuti dai giovani compagni. Charles con il 4° tempo

Hamilton è il sovrano nel Gp dei re in crisi. E principe Leclerc sogna

Hamilton non lo cancella nessuno. E sono 99 pole, a un passo da una cifra che renderà ancora più tondo il suo dominio. In un giorno in cui i sensori affogati nell'asfalto giocano con i tempi come prestigiatori e fanno sparire dai piani alti un Norris strepitoso e un Bottas appena appena sufficiente e Max Verstappen si cancella da solo al Tamburello ingarbugliandosi come il filo di ricarica del telefonino, sir Lewis Hamilton vola a prendersi la pole su una delle poche piste che ancora mancavano alla sua collezione arrivata così a 30 circuiti. Il mondo comincia a essere troppo piccolo per lui. Quando sente l'odore della sfida si esalta. È sempre stato così. Nel momento in cui la Red Bull sembra esser diventata la monoposto da battere lui confeziona il giro perfetto (guardate dove è Bottas), tra l'altro gli è bastato il primo run in Q3 per battere tutti, mentre il suo avversario diretto Verstappen sbaglia tutto. Vedere Max dietro al suo compagno di squadra, anche se quest'anno si tratta di Perez e non del solito scarsone, fa un certo effetto. Ma con questa sono tre le volte in cui ha sparato il match ball in rete perdendo gioco, partita e incontro. Lo aveva fatto un anno fa in Turchia buttando via una pole fatta apposta per lui sul bagnato, si è ripetuto tre settimane fa in Bahrain, ha completato l'opera a Imola su una pista dove anche l'anno scorso aveva sbagliato.

Che senta la pressione? Può darsi. Certo tre indizi cominciano a fare casistica e statistica. Con l'errore commesso Max è rimasto a 85 millesimi da Hamilton, a 52 dal compagno di squadra. Senza l'errore la pole sarebbe stata sua. Oggi la Red Bull è ancora la miglior macchina in pista. Solo che per battere Hamilton bisogna essere perfetti. Sarà comunque interessante, su una pista dove i sorpassi non sono semplicissimi, vedere Hamilton nella morsa delle due Red Bull (tra l'altro al via con gomme diverse: Max con le medie come Lewis, Perez con le soft).

Il primo degli altri è ancora Charles Leclerc, ancora super. Con la Ferrari di oggi pur progredita (il nuovo fondo funziona) tantissimo non può fare di più. Arrivare a 0379 dalla pole comunque è un segnale forte se pensiamo che qui un anno fa Charles era settimo a più di un secondo. I buoni tempi ottenuti durante la simulazione di gara di venerdì, prima di finire contro il muro della Rivazza, fanno ben sperare. La Rossa non dovrebbe sparire subito e con una gara perfetta e un po' di buona sorte potrebbe sognare il podio. Dovrà però fare molta attenzione alle McLaren di Norris (era addirittura terzo prima dell'intervento del sensore, nuovo tipo di var automobilistico) e Ricciardo e all'Alpha Tauri di Gasly (Tsunoda ci ha salutati al primo giro sfasciando tutto). Davanti avrà i sogni, dietro gli incubi. Starà a lui scegliere. Nell'incubo per adesso ci è caduto Sainz rimasto fuori dai 10 per 61 millesimi. Non è riuscito a mettere insieme un giro buono.

Gli manca un po' di confidenza con l'auto. Non abbia fretta. Tra i delusi del sabato è in buona compagnia: Alonso le ha prese da Ocon, Vettel da Stroll, Giovinazzi e Raikkonen sono rimasti subito fuori. Tanti vecchi re sono in già in crisi.

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