Domani sera, la Juventus. Serve la vera Inter per non inciampare ancora, tenere distante i bianconeri e non allontanarsi ulteriormente da Napoli e Milan in fuga, ché poi potrebbe diventare una cosa grave. Inzaghi ha pochi dubbi e la squadra praticamente fatta: torna Darmian per Dumfries, mentre non così certo è il rientro di Bastoni per Dimarco. Dipende anche da come starà Calhanoglu. Dietro tutti, sempre e solo Samir Handanovic, l'unico che anche quest'anno non ha una vera alternativa in squadra, ma che molti vorrebbero esodare in anticipo rispetto alla scadenza del contratto, fissata a giugno 2022, 2 settimane prima del 38° compleanno.
Capitano del dopo-Icardi, parla poco e altrettanto poco è social. Una scelta. Un calciatore di quelli di una volta, da tutti riconosciuto come serio, professionale, uomo squadra. Vive in zona City Life, sposato con Zoe, due bimbi (Alen e Ian, 10 e 8 anni) che giocano a calcio e che porta a scuola svegliandosi alle 7 ogni mattina, Handanovic ha numeri da storia del nostro calcio: 400 partite in 10 stagioni con l'Inter, 523 gare in A, 12° assoluto, con la teorica possibilità a fine stagione di scavalcare Rivera, Albertosi, Piola e Mancini, salendo fino all'8° posto (quarto portiere dopo Buffon, Pagliuca e Zoff), già oggi secondo straniero dopo il suo vicepresidente Zanetti.
È il portiere che più ha parato rigori nella storia della Serie A (26), ha vinto poco (solo lo scudetto dello scorso maggio), ma per 3 volte è stato votato miglior portiere del campionato (1 quando giocava nell'Udinese, 2 con l'Inter). Ogni tanto sbaglia, è capitato anche contro lo Sheriff, molto più spesso rimedia agli errori altrui, ma per lo strano destino del capro espiatorio, l'enfasi da un anno in qua c'è solo sui suoi passaggi a vuoto. L'Inter stessa nelle scorse settimane ha fatto filtrare l'interessamento per il camerunese Onana, in scadenza con l'Ajax, lasciando intendere che poteva arrivare addirittura a gennaio: Handanovic rispose con 2 partite da campione (Firenze e Reggio Emilia) e parate importanti tanto quanto i gol di Dzeko e Martinez.
Non risulta che Marotta abbia al momento proposto un prolungamento di contratto all'attuale capitano. Anzi, la corsa di tutti è a esaltare la scelta di assegnare la fascia a Barella, capitano virtuale con una stagione d'anticipo (e rinnovo da firmare, se è per questo).
Handanovic sa che non si lotta contro i mulini a vento, è troppo concreto; né tanto meno contro la carta d'identità, contro cui tutti devono fare i conti. Se l'Inter però gli chiedesse di restare, valuterebbe la proposta e magari finirebbe per accettarla, grande vecchio alla Buffon, proprio con Szczesny: potrebbe essere un buon modo per non disperdere un patrimonio.
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