Aurelio De Laurentiis ha detto a Benitez che non è obbligato a vincere subito, può farlo anche domani. Quando sono uscite le date della stagione se l'è presa con la federazione, prima che escano le figurine se l'è già presa con la Panini, chi non salta è bianconero e ogni tanto gliene dice quattro a Platini. Però ha fatto sapere che non ci sono problemi: «Il Napoli ha 124,5 milioni per il mercato, 64,5 dalla cessione di Cavani e altri 60 che avevo messo da parte». Quindi ha ragione, anzi ha sempre ragione. Oligarchi e sultani non avrebbero saputo fare meglio, grazie ad una gestione sana e oculata il patron sta per consegnare a Rafa Benitez una supersquadra che si candida per una Champions da protagonista e un campionato da testa a testa per lo scudetto. Intanto ha confermato i due obiettivi principali: «È vero, siamo in trattativa per Damiao e Higuain». Mentre twittava con i tifosi c'era Raul Albiol che stava ultimando le visite mediche. Il 29 luglio al San Paolo il Napoli giocherà contro il Galatasaray e il patron presenterà le maglie e il nuovo inno: «La stesura dei calendari di serie A? Ho paura che sarà il solito schifo», ha fatto sapere e ormai a Napoli gli credono sulla fiducia. Sembra stia mollando Leandro Damiao per buttarsi forte su Gonzalo Higuain. All'improvviso il brasiliano non è più ritenuto all'altezza, l'offerta ultima per l'Internacional è stata di poco più di 20 milioni, respinta, e allora sotto con il terzo madridista dopo José María Callejón (10 mln) e Raul Albiol (12). Florentino Perez per Higuain vuole 35 milioni e non scenderà di molto, ingaggio dell'argentino di 4 netti, promessi 5 da De Laurentiis, ma è ritenuto più pronto per la nostra serie A rispetto al brasiliano e questo ha messo in second'ordine l'aspetto economico. Poi De Laurentiis si butterà su Maxime Gonalons, centrocampista difensivo e nazionale francese. Quindi cercherà di chiudere con due azzurri, Ranocchia e Matri, trattative non semplicissime ma con quel budget non ci sono limiti.
Le altre osservano e contano la moneta. Con Mauricio Isla però forse è finita, accordo dell'Inter con la Juventus a 6,7 milioni per la metà, l'altro 50 per cento di proprietà di Pozzo non è più un problema dopo la rinuncia a un riscatto obbligato a fine giugno 2014 e rimarrà comproprietà libera senza obblighi.
Ci sono una serie di presidenti e dg che ogni sera prima di coricarsi pregano che uno a caso degli esuberi faccia le valigie. Forse per Robinho c'è il nuovo Monaco. Il mercato in uscita della Roma non si limiterebbe alla cessione di Marquinhos al Psg, situazione quasi in chiusura con 35 mln al club giallorosso, condotta in prima persona da Unicredit con una plusvalenza da invidia. Anche per Osvaldo ci sarebbe un pretendente: con la partenza di Hulk, diretto al Monaco, lo Zenit di San Pietroburgo sarebbe pronto a puntare su di lui per puntellare l'attacco. I russi offrono 20 mln a Pallotta e 5 a stagione all'italo argentino che però ci pensa, ci pensa e ci ripensa. Ma sono attesi sviluppi nelle prossime ore perché la società non ne può più, specialmente dopo l'ultima uscita dell'ex azzurro, sempre più lontano dalla capitale: l'improvvisa virata verso l'Inter. I bookie hanno messo l'Inter fra le probabili pretendenti a Osvaldo e nel giro di poche ore si sono trovati un numero esagerato di puntate che hanno fatto precipitare la quota dai 25 iniziali a 2 diventando la prima scelta sul tabellone.
Ma non c'è nulla di più improbabile, l'Inter non ha soldi e neppure intenzione di acquistare una sesta punta dopo Palacio, Milito, Belfodil, Icardi e Longo. Non arriva neppure a Dragovic se prima non cede Ranocchia.
Come il Milan che ha ricevuto uno stop su Honda da parte dei russi: «Per due milioni
non è in vendita». Il giapponese è uno dei punti di forza del Cska, dirigenza e allenatore preferirebbero tenerlo fino alla scadenza di dicembre, ma non è una cosa così seria, per convincerli potrebbero bastare 5 milioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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