I bookie hanno deciso: Milan, scudetto al 77%

I bookie hanno deciso: Milan, scudetto al 77%

Giornali e televisioni possono avere un legittimo interesse commerciale nel sostenere che la lotta scudetto sia ancora aperta, ma i bookmaker e il mercato dei giocatori di grossa taglia hanno già emesso il loro verdetto: Milan campione d’Italia, a 10 giornate dalla fine e con i 4 punti di vantaggio sulla Juventus che consiglierebbero almeno prudenza. Invece l’1,30 a cui viene pagato lo scudetto di Allegri (con Juve a 3,50) equivale ad un 77% che è più chiaro di tante analisi. Quasi inutile aggiungere che il banco rastrellerà denaro anche dal popolo del gratta e vinci, che butterà soldi a 300 su Lazio, Udinese, Napoli e Roma. Significativo che da domenica sia stata tolta la quota scudetto dell’Inter: per trovare una quotazione neroazzurra simile a questo punto della stagione bisogna tornare all’era Moggi.
In tutte le leghe europee di vertice ci sono situazioni delineate come in Italia. Anche in Premier League i punti fra la prima, il Manchester United, e la seconda, il City, sono 4, ma la squadra di Mancini ha una partita in meno che recupererà domani con il Chelsea: un po’ basso e «tifoso» l’1,47 per i Red Devils trionfanti, anche se per chi guarda le partite la tendenza è evidente. Il gol di Cazorla nel recupero, che ha ridotto a 8 punti il vantaggio del Real Madrid sul Barcellona a 11 giornate dalla fine della Liga, servirà invece solo a qualche ragioniere che sfrutterà l’1,12 a cui è offerta adesso la squadra di Mourinho che fino all’altroieri nemmeno veniva più quotata. L’impresa impossibile del Barcellona viene pagata 5,30, poco per una impresa appunto impossibile ma abbastanza per ingolosire chi si fa abbagliare dal nome.
In Bundesliga quote simili a quelle inglesi su Borussia Dortmund (1,45) e Bayern Monaco (2,50) nonostante in questo caso il distacco (5 punti) sia effettivo. Pesa il maggior numero di tifosi del Bayern, che giocando in massa fanno abbassare la quota, oltre al fatto che la squadra allenata da Heynckes sia più conosciuta dall’Italia a Singapore. In altre parole, la vera scommessa di valore in mezzo tutte quelle citate sarebbe quella sul Borussia. Rapportato all’1,30 del Milan, fa infine impressione l’1,15 del Paris Saint Germain come campione di Francia. I punti di vantaggio sul Montpellier a 10 giornate dalla fine sono solo 2 e in più la squadra di Ancelotti pur avendo l’organico migliore della Ligue 1 è tutto tranne che lanciata: gioca male e nell’ultimo turno ha pareggiato contro il modesto Caen. La traduzione è la solita: fuori dalla Francia in pochi hanno sentito nominare il Montpellier, quindi alla fine anche chi muove grosse somme opera spesso sul sentito dire. Anche la lezione è la solita: le quote sui club di popolarità internazionale sono sempre sbagliate, quando i rivali sono molto distanti a livello di immagine.

In sostanza le quote della sfida Milan-Juve sono più «giuste» di quelle del duello fra Paris Saint Germain e Montpellier, non perché i quotisti nel primo caso siano più intelligenti ma proprio perché ci sono due tifoserie numerose che annullano gli effetti quantitativi (autoconvincimento, assicurazione emotiva, eccetera) dell’una sull’altra e quindi l’allibraggio.
Twitter @StefanoOlivari

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